Andrea Gianni
Cronaca

"Tragedia Rsa annunciata a Milano: comunità assente e solitudine reale"

La tragedia evidenzia la necessità di un cambio di paradigma nell'approccio alla cura degli anziani, con maggiori risorse economiche e una visione più rispettosa dei lavoratori del settore.



"Tragedia annunciata a Milano: comunità assente e solitudine reale"

"Tragedia annunciata a Milano: comunità assente e solitudine reale"

La "comunità assente" in Duomo è lo specchio della "solitudine reale" degli anziani. "Mi è piaciuto sentire usare dall’arcivescovo il termine “incomprensibile“, perché di certo l’evento non era imprevedibile", spiega Luca Degani, presidente di Uneba Lombardia, l’associazione che rappresenta oltre 450 enti gestori di Rsa. Degani è stato tra i primi ad aderire all’appello lanciato dal sindacato Cub e da associazioni che si occupano del diritto alla salute, per rispondere alla tragedia con una Cattedrale gremita, anche per "accendere un faro" sul settore.

Un appello che, vedendo il Duomo semideserto, sembra caduto nel vuoto.

"Noi eravamo lì e ci aspettavamo una presenza diversa da parte della città, ma alla fine era un’attesa sciocca. Sono certo che se le vittime fossero state giovani la risposta dei milanesi sarebbe stata diversa. Capisco la comprensibile e umana difficoltà del sindaco a dover rappresentare una comunità assente e un ente con qualche possibile responsabilità".

Perché la tragedia era prevedibile?

"Perché lasciare una struttura con l’impianto antincendio guasto presuppone l’accettazione di un livello di rischio pazzesco, poi sarà la magistratura a dover accertare le responsabilità. Sulla gara del Comune c’è poco da dire. Ma questa tragedia apre anche una riflessione".

Quale?

"In Lombardia Milano è l’unico Comune proprietario di Rsa. Un’anomalia sulla quale bisogna riflettere. Lascia stranito anche il fatto che su sei anziani due fossero senza famiglia. C’è il rischio di un uso sociale di un servizio sociosanitario. Di fronte al costante invecchiamento della popolazione servirebbe un cambio di passo. Non è una questione di leggi, ma di risorse economiche che vanno messe a 360 gradi sugli anziani, a tutti i livelli, e di un cambio di paradigma. L’operatore di una Rsa viene spesso visto come un lavoratore di serie B, quando invece nella realtà gioca tutti i giorni in Champions League".