Tra anti-hacker e terapisti occupazionali

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Dalla cybersicurezza, con lo studio di nuovi approcci per difendere i dati, alla terapia occupazionale dedicata a una popolazione che invecchia sempre più, anche in città. Così, analizzando sfide e mancanze, l’Università Statale lancia nuovi master. "L’Italia è oggi fanalino di coda in Europa per la presenza di terapisti occupazionali. Se ne contano solo quattro ogni 100mila abitanti, contro i 59 in Inghilterra, i 72 in Germania, i 97

in Norvegia, i 116 in Svezia e i 187 in Danimarca, dove il terapista occupazionale è una professione fondamentale, pienamente inserita nelle équipe sanitarie e riabilitative - fanno i conti dall’ateneo -. Nel nostro Paese si contano appena undici corsi di laurea in Terapia occupazionale". Tra i quali quello milanese, con sede di didattica e tirocinio anche alla Fondazione Don Gnocchi (63 gli studenti iscritti

nell’anno 2022-23). Le iscrizioni scadono il 2 febbraio. Altro tema: "La recente pandemia ha accentuato situazioni di fragilità psicologica e messo in luce l’importanza di cure tempestive, evidenziando però alcune lacune nell’accesso alle cure: per rispondere ai crescenti bisogni del territorio, avviamo un nuovo percorso formativo per laureati magistrali in Psicologia dedicato alle cure primarie".

Infine il master per laureati magistrali in Cybersecurity e protezione dati (Competenze digitali, legali e manageriali) si propone di "approfondire le esigenze aziendali legate a cybersecurity e protezione dati, formando professionisti che siano in grado di analizzare il rischio delle architetture di sicurezza per identificare potenziali minacce e vulnerabilità, di sviluppare politiche aziendali per aumentare il livello di protezione dei sistemi da attacchi o incidenti informatici". Si.Ba.

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