Ticket di Area C più caro Assomobilità non ci sta

Il presidente Buongiardino al Comune: ulteriore salasso per cittadini e attività

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"Condividiamo appieno la presa di posizione di Confcommercio Milano-Lodi-Monza e Brianza contro la ventilata ipotesi di aumento della tariffa d’ingresso in Area C, che è il centro vitale della città, così come quella di applicare analoga tassa di ingresso in Area B: di fatto i confini del Comune di Milano".

Così fa sapere Simonpaolo Buongiardino, presidente di Assomobilità. Il riferimento è alla valutazione in corso a Palazzo Marino: aumentare il ticket di ingresso nella zona a traffico limitato del centro da 5 a 7 o 8 euro per poter contare su un incremento di introiti compreso tra i 13 e i 20 milioni di euro all’anno. "L’amministrazione comunale milanese, alle prese con il calo di passeggeri sui mezzi pubblici, intende recuperare risorse a scapito dei residenti e non solo: circa un milione di cittadini dell’hinterland milanese entra nella nostra città per lavoro o acquisti – prosegue Buongiardino –. I milanesi non meritano questo ulteriore salasso che scoraggia chi entra in Milano contribuendo allo sviluppo della città ed alle attività terziarie, facendo pagare una tassa di ingresso come ai tempi del Medioevo".

Secondo il presidente di Assomobilità "si vuole giustificare questi provvedimenti per diminuire il traffico cittadino" che, però, "è particolarmente robusto non solo a causa del periodo natalizio e delle numerose iniziative che rendono attrattiva Milano, volute anche dall’amministrazione cittadina, ma anche a causa delle singolari scelte viabilistiche adottate su alcuni assi principali di accesso alle zone centrali. Mentre si vorrebbe scoraggiare il traffico privato, si aumenta però il costo del biglietto dei mezzi pubblici. A noi – conclude Buongiardino – questa pare una evidente contraddizione che dimostra come l’obiettivo principale sia, in realtà, quello di fare cassa.

Siamo da sempre in difesa della libertà di scelta dei cittadini e contro le imposizioni. Siamo favorevoli a sistemi di incentivazione e non di penalizzazione, ma l’amministrazione va in direzione opposta. Per giunta sembra non si voglia avviare un percorso di informazione e valutazione dei provvedimenti con i portatori di interesse, che, fino a prova contraria, rappresentano i motori dell’economia milanese, oppure lo si farà solo a decisioni prese".

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