
Violenza
Ha picchiato la fidanzata, una studentessa universitaria, con calci e pugni, ha tentato di strangolarla e le ha sbattuto la testa contro il muro, facendole perdere i sensi. Poi le ha tirato addosso dell’acqua e le ha spento una sigaretta sulla mano destra. Infine l’ha lasciata per terra tramortita, minacciandola che se avesse chiamato l’ambulanza o avesse raccontato quanto accaduto, avrebbe mandato qualcuno "ad uccidere lei e la sua famiglia". È stato condannato a due anni e mezzo di carcere il 29enne L.A.G. accusato di lesioni aggravate e minacce, nel processo in abbreviato davanti al giudice Roberto Crepaldi.