Telecamere nascoste nelle stanze affittate a ragazze: 64enne a processo

L'uomo, che viveva nello stesso appartamento di viale Fulvio Testi, è accusato di "interferenze illecite nella vita privata". La scoperta è avvenuta per caso

Una micro telecamera (Archivio)

Una micro telecamera (Archivio)

Milano, 15 dicembre 2020 - Aveva riempito con micro telecamere le stanze che affittava a delle ragazze, nella casa in cui lui stesso viveva. Le aveva piazzate persino nel bagno, per filmare "a più riprese immagini di intimità" di almeno tre giovani, mentre altre due inquiline, nel marzo 2019, erano riuscite per caso a scoprire l'esistenza di quelle telecamere e a denunciare tutto. Con l'accusa di "interferenze illecite nella vita privata" un 64enne, difeso dal legale Andrea Benzi, è stato mandato a processo con citazione diretta a giudizio dal pm di Milano Isabella Samek Lodovici. Il processo, davanti alla prima sezione penale, si aprirà domani e le ragazze sono parti civili (tra i legali l'avvocato Marco Ventura).

Nel marzo di un anno fa una delle ragazze che viveva in affitto nell'appartamento di viale Fulvio Testi, come ha messo a verbale un'altra coinquilina russa, "ha iniziato a guardarsi intorno" nel bagno "scoprendo l'esistenza di una micro camera nascosta, installata dietro una pianta finta posizionata sul mobile vicino allo specchio". Ha controllato, poi, anche nella sua camera da letto "scoprendo anche lì una micro camera nascosta sopra l'armadio, tra due scatoloni, che inquadrava il letto". Infine, ha spiegato ancora la giovane alla polizia, "siamo andati nella mia stanza dove abbiamo trovato una terza telecamera".

Un'altra giovane cilena, che aveva vissuto in quella casa tra ottobre e dicembre 2018, si è riconosciuta in alcuni video registrati dalle micro camere e che la polizia le ha mostrato dopo che le due successive inquiline dell'appartamento avevano denunciato l'uomo. "Sono alquanto turbata - ha messo a verbale -. L'idea che qualcuno possa aver visionato questo video mi fa inorridire". Con lei in quel periodo abitavano nella casa altre due giovani anche loro vittime, come risulta dalle imputazioni, delle violazioni della loro privacy.

All'uomo viene contestata anche l'aggravante "di aver commesso il fatto con abuso di coabitazione". L'uomo, sempre stando alle dichiarazioni di una delle giovani, "proponeva l'affitto attraverso un profilo che non corrispondeva ai suoi dati personali ed utilizzando una foto profilo che non lo ritraeva". Quando una delle ragazze, a marzo 2019, era tornata nella casa per cercare di recuperare con un amico le cose che aveva lasciato dentro, prima di andarsene definitivamente, l'uomo, sempre stando al verbale, le aveva risposto: "Qui il tuo amico non sale, già tu mi copri le telecamere".

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