
Presidio davanti ai cancelli della Tecnomagnete a Lainate. Ieri i lavoratori con le bandiere dei sindacati Uilm e Fiom sono tornati a chiedere "uonuscita subito per i 53 in esubero". La storica ditta che produce magneti per l’industria dal 1974, dopo anni di crisi e il concordato preventivo scattato nel 2019 rischia il fallimento. Il salvataggio potrebbe essere dietro l’angolo grazie all’acquisizione di Autoblok di Torino che non sarà indolore. Nel passaggio di società restano fuori 53 lavoratori, la salvezza è possibile per 106. Un passo avanti nella trattativa è arrivato nelle ultime ore. "L’azienda erogherà un anticipo di 10mila euro di sostegno al reddito per quei lavoratori che proseguiranno con gli ammortizzatori sociali. Il saldo alla fine del periodo di cassa integrazione, mentre chi vorrà fare subito l’accordo di licenziamento su base volontaria avrà subito 25 mila euro. Stiamo combattendo per evitare il fallimento", spiega Vito De Gregorio della Uilm Milano, Monza e Brianza. Entro fine marzo si dovrà firmare l’accordo "altrimenti si va al fallimento".
"Da un anno siamo in cassa integrazione, prendiamo 400 euro ogni due, tre mesi. Siamo stanchi ma non criminali", dicono i lavoratori condannando gli atti intimidatori di Natale con una testa di maiale mozzata davanti agli uffici dirigenziali, mentre il 22 gennaio una bomba carta esplosa nel parcheggio. Monica Guerci