RUBEN
Cronaca

Tecnologie digitali che rivoluzionano gli investimenti

L'Italia deve colmare il divario nell'uso degli strumenti digitali negli investimenti secondo Amundi. Educare e innovare sono cruciali per promuovere la fiducia e l'efficacia delle tecnologie finanziarie.

Razzante*

Negli ultimi anni il mondo degli investimenti ha subìto una trasformazione epocale grazie all’avvento delle tecnologie digitali. Gli investitori non sono più confinati alle tradizionali piattaforme finanziarie, ma possono sfruttare una vasta gamma di strumenti digitali per prendere decisioni informate e gestire il proprio portafoglio in modo più efficiente. L’Italia però si trova ancora al di sotto della media globale. Secondo una recente indagine condotta da Amundi, il primo asset manager europeo, in Italia solo il 43% degli investitori retail utilizza modalità digitali. Alla base di questo dato la mancanza di consapevolezza, la diffidenza nei confronti delle nuove tecnologie finanziarie e la preferenza per modelli di investimento tradizionali. Da un lato, è essenziale educare e informare il pubblico sulla sicurezza e l’efficacia degli strumenti digitali, promuovendo una maggiore consapevolezza e fiducia. Dall’altro, il settore ha l’opportunità di sviluppare nuovi strumenti e piattaforme innovative per soddisfare le esigenze specifiche degli investitori italiani, incentivandoli ad abbracciare l’era digitale. Gli analisti di Amundi prevedono che i livelli di utilizzo del digitale negli investimenti cresceranno nei prossimi cinque anni. Sicuramente questa metodologia di investimento offre una serie di vantaggi che potrebbero convincere numerosi investitori a fare il salto. La facilità di accesso, la possibilità di monitorare gli investimenti in tempo reale, le commissioni potenzialmente più basse e la diversificazione semplificata del portafoglio sono solo alcune delle caratteristiche che rendono attraenti gli strumenti digitali. Ma le istituzioni finanziarie e le organizzazioni pubbliche e private dovranno investire in campagne informative e in altre iniziative di educazione finanziaria sui rischi e le opportunità degli investimenti digitali. *Docente di Diritto dell’informazione all’Università Cattolica