GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Mancano educatori per i bimbi autistici: la onlus li forma gratis. Chi sono i tecnici del comportamento

Errepiù insieme a Fondanzione Oltre il Blu e Associazione l’Ortica offreo borse di studio che coprono i costi del corso di specializzazione: "Occorreranno 32mila professionisti di questo tipo entro due anni"

Foto di gruppo per un'iniziativa Errepiù

Foto di gruppo per un'iniziativa Errepiù

Milano – Raccontare l’iniziativa di Errepiù significa tornare su un problema noto ma restituendone la dimensione con insolita immediatezza e, al tempo stesso, mettere in luce una soluzione diversa dalle solite con la quale affrontarlo.

Il problema noto è la carenza di educatori che abbiano le competenze per lavorare con i bambini che convivono con un disturbo dello spettro autistico e con persone con disturbi del neurosviluppo. Più volte abbiamo raccolto e riportato le denunce di famiglie e associazioni relative a minori privati per mesi della possibilità di seguire un percorso educativo e riabilitativo capace di contrastare i sintomi del disturbo dello spettro.

Anche Errepiù è un’associazione del terzo settore. Ma è stata fondata ed è composta da professionisti nell’ambito della psicologia dell’educazione. E dal 2017 ha deciso di provvedere per proprio conto non tanto a reperire educatori specializzati ma addirittura a formarli, ad aumentarne le fila e a metterli a disposizione di altri enti del terzo settore che ne sono carenti, a partire da quelli fondati e formati da famiglie di minori o adulti autistici.

Per centrare l’obiettivo Errepiù organizza corsi di formazione in “Tecnico del Comportamento“ completamente gratuiti, vale a dire completamente coperti dalle borse di studio che la stessa associazione mette di volta in volta a disposizione di un determinato numero di candidati. Si tratta di corsi dal valore compreso tra i 1.200 e i 1.500 euro, che prevedono 40 ore di docenza con un tecnico del comportamento e ben 300 ore di pratica supervisionata e può accedervi chiunque abbia una diploma di scuola superiore. Eccola, allora, la soluzione alternativa.

Quest’anno questa occasione è approdata anche a Milano e a Voghera (Pavia). Errepiù, infatti, non è un’associazione né lombarda né milanese né pavese: ha sede a Rubiera, in provincia di Reggio Emilia.

A raccontare come sia arrivata a Milano è la presidentessa Fabiola Casarini, formatasi alla Columbia University, negli Stati Uniti. Ed è questo breve racconto a restituire in modo semplice ma immediato la dimensione del problema: "Negli ultimi due anni diverse famiglie milanesi ci hanno contattato per chiederci di prendere in carico i figli. Per serietà noi abbiamo rifiutato: non ci sembrava responsabile garantire certi percorsi a bambini e famiglie che stanno a due ore e mezza di auto da noi. In cinque casi, però, abbiamo dovuto cedere: le famiglie ci hanno fatto capire di aver cercato sul loro territorio i servizi che noi gli avevamo indicato ma di non averne trovati". Ora Errepiù segue cinque bambini milanesi le cui famiglie fanno avanti e indietro dall’Emilia.

Errepiù non si muove da sola: "La strategia è allearci di volta in volta con enti del terzo settore attivi nella provincia nella quale intendiamo proporre i corsi in modo da finanziare insieme a loro le borse di studio e offrire agli iscritti la possibilità di scegliere dove svolgere le ore di pratica superivisionata: se nelle nostre sedi o in quelle delle associazioni partner – spiega Casarini –. La soluzione alternativa che stiamo perseguendo è questa: spin off creati da e tra associazioni, in assenza dell’infrastruttura pubblica".

A Milano l’alleanza è con Associazione L’Ortica, nel pavese con Fondazione Oltre il Blu: con loro è stato lanciato il corso in Tecnico del Comportamento (oggi è l’ultimo giorno utile per candidarsi) e con loro sono state finanziate le borse di studio per poterlo frequentare gratuitamente.

Vale la pena sottolineare che i percorsi universitari che formano educatori non prevedono ore di pratica e che il Tecnico del Comportamento non è ancora una figura riconosciuta a livello accademico. Ma il bisogno di queste professionalità è destinato a crescere, anche in conseguenza dell’aumento della popolazione con disabilità: "Con il nuovo PNRR, solo per la prima infanzia, in Italia serviranno almeno 32mila nuovi educatori specializzati. Come sancito dal World Economic Forum, quello dell’educatore specializzato è uno dei mestieri del futuro esattamente come il programmatore, l’ ingegnere informatico o l’esperto in intelligenza artificiale. Il Tecnico del Comportamento è un insegnante con competenze pratiche specifiche, capace di raccogliere dati e misurare l’efficacia del suo lavoro. E – conclude Casarini – non è affatto detto che si tratti di un lavoro sottopagato".