
La Piccola Scala
Milano, 15 febbraio 2017 - Il più bel teatro di Milano. Dopo La Scala s’intende. Il Teatro Gerolamo, che appunto era chiamato «Piccola Scala» (non quella di via Filodrammatici, che arrivò molto dopo). Si tratta del teatrino di piazza Beccaria. «Il Gerolamo» adesso si riapre, dopo una lunghissima, penosa inattività. Costruito nel 1868 (le cronache dicono «con materiali di recupero») su progetto di Giuseppe Mengoni, l’architetto della Galleria Vittorio Emanuele, aveva una destinazione precisa: gli spettacoli delle marionette. Dopo un primo periodo in cui fu in azione la Compagnia di Giuseppe Fiando (specializzata nel repertorio dialettale), nel 1911 subentrò quella di Carlo Colla & Figli che vi stabilì la sua sede storica. Rimase fino al 1957, quando dovette lasciare il teatro, andando raminga in varie sedi, ma senza mai interrompere la sua produzione artistica. Nel 1958 Paolo Grassi tentò il rilancio del teatrino con una recita straordinaria di Eduardo de Filippo.
POI si avvicendarono piccoli recital, cabaret. Serate con Franca Valeri, Enzo Jannacci, Juliette Gréco, Dario Fo e Franca Rame. Nel 1974, passato sotto il controllo del Comune di Milano, il teatro diventò ente autonomo finché, nel 1983, giù il sipario definitivamente. Problemi di sicurezza ma molti anche di gestione. Per 33 anni Milano, nonostante gli accorati appelli, non trovò né tempo né soldi per riportare in attività il suo «più bel teatro» (teatrino, d’accordo). Essendo passato tutto l’immobile di proprietà alla famiglia Ceschina, la faccenda era stata archiviata. Finalmente, fu deciso il recupero.
Sei anni di restauro, condotti sotto l’egida dei Beni culturali. Il Gerolamo è in effetti una bomboniera. Due ordini di palchi (con palco reale) rivestiti di leggiadro verde speranza e una galleria. Capienza: 209 spettatori.
Per l’inaugurazione tornano, com’era irrinunciabile, i Colla, con una riduzione de «Il matrimonio segreto» (1792) dramma giocoso di Giovanni Bertati, musica di Domenico Cimarosa. Lo spettacolo è quello storico. Due quadri, 15 marionette ricostruite ex novo. Secondo la tradizione del teatro marionettistico, lo spettacolo alterna pagine musicali a dialogate. La consuetudine voleva che a introdurre fosse un personaggio-maschera (qui Gerolamo) con funzione comica che si trasformava in deus ex machina per stravolgere il finale. «Il matrimonio segreto» sarà in scena fino al 19 febbraio.