Promuovere il benessere e l’aggregazione di bambini e adolescenti, un solo obiettivo e due nuovi progetti. In arrivo a Pero “C’è spazio per tutti“ e “Ci sto dentro-laboratori per giovani placemakers“ che nei prossimi mesi coinvolgeranno le famiglie con proposte inedite e attività educative. "Penso che ogni bambino e bambina e ogni ragazzo e ragazza abbia il diritto di vivere esperienze inclusive, divertenti e stimolanti sia nella scuola che nel tempo libero", commenta Stefania Marano, assessore alle politiche sociali, scolastiche e culturali. Il primo progetto è stato finanziato attraverso il bndo “Restiamo insieme“ di Regione Lombardia, collaborano la cooperativa sociale Stripes, la cooperativa sociale Intrecci e l’istituto comprensivo. Si rivolge in particolare ai preadolescenti, con esperienze concrete sia all’interno della scuola che sul territorio. Per la fascia dei bambini da 0 ai 6 anni saranno organizzate attività artistiche, ludico-sportive ed esperienze di outdoor. Saranno attivati momenti di ascolto e di supporto agli studenti, ai genitori e alle famiglie con la collaborazione di psicologi e pedagogisti esperti. A scuola verranno potenziate attività e laboratori di mediazione e facilitazione linguistica e mediazione culturale.
Il secondo progetto, “Ci sto dentro – Laboratori per giovani placemakers“ finanziato da Fondazione comunitaria Nord Milano, ha come capofila la cooperativa sociale Stripes e partner il Comune di Pero e l’Asd Kundalini, che gestisce Urban wall-Milano climbing factory. Tra le proposte, anche attività di educazione paesaggistica e di cura dei luoghi, con il coinvolgimento della comunità e delle famiglie, anche attraverso attività di team building ragazzi-adulti, realizzate nella palestra di arrampicata. "La scalata è una disciplina fisica e mentale che si presta a essere inclusiva per natura, si basa sul rispetto delle regole basilari per evitare infortuni, e sulla fiducia nel compagno di scalata – spiega Paolo Morandi, presidente Kundalini Asd –. Il fatto di raggiungere un obiettivo, in partenza percepito come non facilmente gestibile come arrivare in cima a un percorso di scalata, fortifica la consapevolezza delle proprie capacità e la collaborazione coi compagni di scalata". Roberta Rampini
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