ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Taxi, corteo in centro. "Noi allo stremo"

Protesta dei conducenti: "Il coprifuoco sarà il colpo di grazia per la categoria". Il 6 novembre tutti fermi

di Annamaria Lazzari

I tassisti denunciano la "solitudine" della categoria e si schierano contro il coprifuoco. Protesta spontanea delle auto bianche ieri in tarda mattinata, quando decine di conducenti si sono radunati in piazzale Loreto. Il corteo di taxi ha raggiunto piazza della Scala per poi fare il percorso inverso. "È stato un flash mob – spiega Pietro Gagliardi, delegato del settore taxi dell’Unione Artigiani – generato dall’esasperazione: la nostra categoria è allo stremo. Siamo stati impegnati in prima persona, a nostro rischio e pericolo, per garantire il servizio anche durante il lockdown. A nostre spese ci siamo dotati di tutti i dispositivi di protezione per garantire la sicurezza nostra e dei passeggeri. Eppure siamo stati abbandonati. Le promesse di ristoro economico sono rimaste sulla carta. Il bonus dei 600 euro? Lo abbiamo come dovuto restituire: a giugno ho versato 900 euro solo di contributi". "Dalla Regione ci aspettavamo, in particolare, un sostegno specifico che non è arrivato" aggiunge Emilio Boccalini, presidente di Taxiblu 02.4040.

"Per venire incontro alle difficoltà del trasporto pubblico e dare a noi un po’ di ossigeno, abbiamo proposto all’amministrazione di utilizzare le 5.300 auto bianche del bacino, di cui 4.855 a Milano. Nessuno ci ha risposto", dice Gagliardi. La limitazione degli spostamenti dalle 23 alle 5 per effetto dell’ordinanza regionale rischia di essere il "colpo di grazia": "In una città dove sono scomparsi i turisti e gli impiegati negli uffici, siamo riusciti a tirare avanti trasportando i pazienti negli ospedali al mattino e con la clientela serale che frequenta i locali e i ristoranti. La chiusura a mezzanotte non era un grosso problema, ma se il coprifuoco scatta alle 23 la gente smette proprio di uscire". Per Vincenzo "Gege" Mazza, direttore dello 026969, il problema del coprifuoco è stato anche di metodo: "Ci hanno fatto sapere quando le cose erano già decise. La politica non può prendere decisioni dall’alto, senza consultarci". La limitazione agli spostamenti crea un’altra complicazione, sottolinea Claudio Severgnini, presidente del Tam: "Le flotte che coprivano i turni notturni adesso si sposteranno nelle ore diurne, aumentando ancora di più la presenza dei taxi sul territorio. Non capiamo i motivi di questo nuovo blocco dell’economia. Siamo nell’ordine di una corsa ogni due ore, non è sufficiente a pagare neppure le spese. Rischiamo di morire di fame e non di virus" . Per questo, la categoria spegnerà i motori il 6 novembre.