Milano, tassisti contro il bando per le nuove licenze: scatta il ricorso al Tar

Chiesto l’annullamento della delibera: “Il nostro scopo è che sia tutelata la nostra categoria, basta che l’amministrazione comunale applichi la legge”

Milano, 10 gennaio 2024 – I tassisti dicono “no” al bando per le nuove licenze deliberato dal Comune di Milano lo scorso novembre: Tam, Satam, Unione artigiani e i radiotaxi 024040 e 028585 hanno infatti presentato oggi un ricorso al Tar della Lombardia per chiedere l'annullamento della delibera.

Persone in coda in attesa di un taxi libero a Milano
Persone in coda in attesa di un taxi libero a Milano

"Il nostro scopo è che sia applicata la legislazione vigente qualora si intendano rilasciare nuove licenze e che, per l'effetto, sia tutelata la nostra categoria", spiegano in una nota. Secondo le associazioni sindacali e di categoria "è evidente come il Comune di Milano abbia palesemente disatteso il decreto-legge n. 104/2023, quantificando un contributo per il rilascio delle nuove licenze (da destinarsi - per legge - a ognuno di noi) inferiore di circa il 50% (se non anche di più, a causa di scontistiche assurde) rispetto all'attuale valore di mercato delle licenze stesse. Tale decisione - avallata incredibilmente anche dall'autorità di regolazione dei trasporti - costituisce una evidente violazione di legge e mina l'intero bilanciamento del sistema per superare l'emergenza trasporti ideato da governo e Parlamento nell'estate scorsa".

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Le associazioni tengono a precisare che la loro non è "una valutazione tipo politico; né giudicano la correttezza o meno dell'operato del legislatore; bensì si limitano a chiedere che l'amministrazione comunale di Milano applichi la legge (e non solo la parte della legge che più le conviene). Per tali ragioni siamo fiduciosi che il Tar Lombardia corregga l'operato del Comune e lo riporti nei binari che la normativa impone". "Il decreto Asset fa riferimento al valore attuale di mercato delle licenze e non è prevista alcuna scontistica. A Palazzo Marino chiediamo semplicemente l'applicazione della legge e non solo la parte che più le conviene", spiega il coordinatore taxi di Unione Artigiani, Pietro Gagliardi.