Taser a polizia e carabinieri, lunedì 14 marzo si parte

La pistola a impulsi elettrici in dotazione a Volanti e Radiomobile. Dalla sperimentazione del 2018 al via libera definitivo del Viminale

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di Nicola Palma

L’iter è iniziato otto anni fa, è passato da una sperimentazione conclusa con successo e da vari stop and go generati da un paio di gare d’appalto concluse con un nulla di fatto. Ora ci siamo: da domani il taser entrerà ufficialmente nella dotazione di carabinieri, poliziotti e finanzieri. Il Dipartimento di pubblica sicurezza del Viminale ha inserito Milano tra le 7 città che partiranno per prime (le altre sono Bari, Bologna, Brindisi, Firenze, Reggio Calabria e Roma), seguite in una seconda fase da altre 6 e in una terza dalle restanti 5 per completare l’elenco di 18 (le 14 Città metropolitane e Caserta, Brindisi, Reggio Emilia e Padova).

Tra ventiquattro ore, quindi, alcuni degli agenti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura avranno con loro la pistola a impulsi elettrici, dopo aver sostenuto un corso di formazione svolto da istruttori specializzati e aver conseguito l’abilitazione all’utilizzo dello strumento "non letale ma determinante per la risoluzione di interventi ad alto rischio". Uno step successivo prevede che l’equipaggiamento sia esteso ai poliziotti della Squadra mobile, del Reparto prevenzione crimine e dei commissariati distaccati (Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni, Legnano e Rho). Lo stesso discorso vale per il pronto intervento dell’Arma: il taser sarà messo a disposizione dei militari del Radiomobile, sia in macchina che in moto, e delle Api, le aliquote anti-terrorismo; in un secondo momento, la dotazione verrà allargata ai colleghi delle pattuglie mobili di zona delle Compagnie Duomo, Magenta e Monforte, che sono già stati formati.

È "un passo importante per ridurre i rischi per l’incolumità del personale impegnato nelle attività di prevenzione e controllo del territorio", ha commentato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, sottolineando come "grazie all’adozione del dispositivo, le forze di polizia saranno in grado di gestire in modo più efficace e sicuro le situazioni critiche e di pericolo". Il percorso, lungo e accidentato, è partito nel 2014. La sperimentazione è iniziata nel 2018 in 12 città e si è conclusa con successo. Nel gennaio 2020, un regolamento approvato dal Consiglio dei Ministri ha aggiunto il taser alla lista delle armi in dotazione. Nel luglio scorso, l’azienda Axon si è aggiudicata la gara per la fornitura dei 4.482 dispositivi modello x2 alle forze dell’ordine, per un importo di 10,3 milioni di euro. La distanza consigliabile per un tiro efficace è dai tre ai sette metri.

Il taser, è l’indicazione, "va mostrato senza esser impugnato per far desistere il soggetto dalla condotta in atto"; poi va azionato mettendo in evidenza la luce di accensione, così da sfruttare un ulteriore effetto deterrente. Se pure il secondo tentativo fallisce, si spara il colpo, ma occorre "considerare per quanto possibile il contesto dell’intervento e i rischi associati con la caduta della persona dopo che la stessa è stata attinta". Bisogna inoltre tener conto della "visibile condizione di vulnerabilità" del soggetto (ad esempio una donna incinta) e fare attenzione all’ambiente circostante per il rischio di incendi, esplosioni, scosse elettriche.

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