
Forse l’ultima requisitoria per Riccardo Targetti (nella foto), il procuratore facente funzione che ieri ha deciso di indossare di nuovo la toga e di prendere la parola per la requisitoria in un processo, davanti alla prima sezione penale del tribunale, con al centro una presunta bancarotta, quella seguita al fallimento nel 2011 delle Fonderie Riva.
Si tratta di un’indagine che l’attuale capo della Procura (in attesa che il Csm nomini il successore di Francesco Greco andato in pensione a novembre) aveva seguito sin dall’inizio e fino all’inizio del processo e prima di diventare, da procuratore aggiunto, coordinatore del dipartimento sulle crisi d’impresa e sul contrasto al lavoro nero.
Tra gli imputati per i quali Targetti ha chiesto la condanna figura Renzo Riva, amministratore unico il quale, secondo l’accusa, avrebbe "mascherato" in concorso con altri "lo stato di insolvenza dell’impresa" peggiorandone "il dissesto", anche attraverso un sistema di false fatture. Targetti ha studiato in questi giorni gli atti del dibattimento, che nel frattempo era andato avanti, e si è presentato in aula per il suo intervento davanti al collegio (presidente Andrea Ghinetti). Andrà in pensione a metà aprile e dunque quella di ieri è stata una delle sue ultime presenze in aula. Da giovane Targetti è stato anche un nuotatore di livello internazionale, tanto da aver preso parte nel ’72 alle Olimpiadi di Monaco con la squadra italiana di nuoto.