Corruzione al Conservatorio: tangenti fino a 12mila euro per l'ammissione a canto lirico

Nelle perquisizioni a carico cegli insegnanti sono stati trovati complessivamente 110mila euro in contanti. Sotto la lente i corsi tenuti in Cina

Il Conservatorio di Milano

Il Conservatorio di Milano

Milamo - Le presunte 'tariffe' per superare gli esami di ammissione ai corsi accademici di canto lirico, organizzati dal Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, potevano superare in certi casi anche i 10-12 mila euro.

E' un'ipotesi su cui sta lavorando la Procura di Milano nell'inchiesta per corruzione condotta dalla Squadra mobile, che due giorni fa ha portato a perquisizioni e sequestri nei confronti di una decina di studenti e di sette docenti, tre dei quali sono indagati assieme a due allievi. Tra l'altro, dagli accertamenti è emerso che alcuni dei professori, tutti del dipartimento di canto lirico e la cui posizione è al vaglio, in passato avrebbero anche tenuto dei corsi in Cina, attraverso legami con istituzioni culturali locali. Corsi pagati su cui si stanno facendo verifiche.

I docenti finiti nel mirino delle indagini, coordinate dal pm Giovanni Polizzi, in alcuni casi avrebbero fatto parte delle commissioni (ce ne sono diverse nel dipartimento) che poi hanno ammesso studenti, in particolari cinesi, che avrebbero prima versato soldi ai docenti. Il presunto 'veicolo corruttivo', secondo l'accusa, sarebbero state le lezioni private che gli allievi cinesi, tutti di famiglie facoltose, pagavano in nero agli insegnanti, per poi garantirsi l'accesso ai corsi accademici. Ad alcuni degli insegnanti perquisiti ieri sono stati trovati complessivamente 110mila euro in contanti.  Nel frattempo oggi inquirenti e investigatori hanno portato avanti un'attività di audizione di testimoni, tra persone che frequentano il Conservatorio. Dei sette docenti perquisiti solo uno risulta un ex insegnante dell'accademia musicale.

Il Conservatorio, hanno spiegato in una nota il presidente Raffaello Vignali e il direttore Massimiliano Baggio, nella vicenda "è parte lesa ed è al fianco della magistratura per appurare i fatti; abbiamo già fornito agli inquirenti i materiali relativi agli esami di ammissione e continueremo a fornire la più completa collaborazione".

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