
Lara Comi
Milano, 7 giugno 2019 - Inchiesta tangenti in Lombardia, si prosegue con gli interrogatori. Tra gli ultimi ad essere stati sentiti c'è Laura Bordonaro, una degli arrestati nell'inchiesta della Dda. Bordonaro, ormai ex presidente del cda di Accam, società partecipata di gestione dei rifiuti dell'Alto Milanese con sede a Busto Arsizio (Varese) e finita ai domiciliari nella maxi inchiesta coordinata dai pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri, che il 7 maggio ha portato a 43 misure cautelari, è stata ascoltata dagli inquirenti nei giorni scorsi e il suo verbale è stato depositato agli atti del Riesame.
Alla fine dell'interrogatorio, nel corso del quale la manager avrebbe anche confermato un episodio di presunta turbativa d'asta in Accam, a domanda del suo legale, l'avvocato Lorenzo Meazza, la donna ha fatto mettere a verbale ciò che avrebbe sentito nel corso di un pranzo durante il congresso del Ppe di fine settembre 2018. Bordonaro avrebbe sentito discutere Caianiello (ora in carcere e che sarà interrogato venerdì prossimo dai pm), Lara Comi, già indagata nell'inchiesta per finanziamento illecito, corruzione e truffa aggravata ai danni del Parlamento europeo, e Carmine Gorrasi, diventato responsabile varesino di Fi dopo Comi e tre giorni prima di essere arrestato, della necessità di costituire delle società. Società per far transitare, stando a ciò che avrebbe ascoltato, soldi al duplice fine di realizzare sia finanziamenti elettorali che di far tornare anche parte dei soldi a Caianiello.
Nel frattempo, il Riesame (ieri è stata discussa in udienza proprio la posizione di Bordonaro) ha confermato altre misure cautelari, tra cui quelle di Davide Borsani, finito ai domiciliari, e Herny Bonini, che ha l'obbligo di firma.