Tamponi per tutti a Linate: lo fa subito la metà

Su 500 passeggeri di quattro voli da Spagna, Malta e Grecia ieri 252 hanno voluto il test nello scalo. Due venivano da Madrid via Roma

Passeggeri sbarcati a Linate

Passeggeri sbarcati a Linate

Milano, 22 agosto 2020 -  «Pensavo peggio, è un fastidio di un secondo», dicono Davide e Guglielmo, 34 anni, di Gallarate, il sorriso abbronzato da dieci giorni a Lanzarote impermeabile al loro primo tampone. Già fatto un quarto d’ora dopo esser sbarcati a Linate, «ci hanno detto che avremo l’esito entro 24 ore. Dovrebbero farlo anche a chi torna dal Papeete...», osservano un po’ stupiti perché la livella ministeriale non distingue tra la Spagna di Ibiza e quella che han visto loro alle Canarie, «con la polizia che per strada ti dice di tirar su la mascarilla». Sara, 18 anni, italiana residente in Spagna, è la terza volta che torna quest’estate «ed era strano che il tampone non me l’avessero chiesto prima». Erano in ottanta sul volo Iberia delle 11 da Madrid, atterrato ieri al city airport con venti minuti d’anticipo che son bastati a tamponare i passeggeri che l’hanno voluto: ventidue. Massimo, 26 anni di Brescia, che era in Spagna da due settimane per lavoro, ha rifiutato: aveva già un test prenotato dalla sua Ats nel pomeriggio «e mi dispiaceva non presentarmi e creare un disagio». 

C’è una fila al ritiro bagagli che girando intorno ai nastri può contenere un aereo intero, cartelli e messaggi audio in due lingue invitano a preparare tessera sanitaria o documento e numero di cellulare, perché il Policlinico San Donato che fa i test (anche in modalità drive in diretto per i viaggiatori) avviserà al telefono chi risulterà positivo, oltre a comunicare gli esiti all’Ats (mentre il referto è consultabile sul fascicolo sanitario elettronico, dal medico di base e ritirabile in ospedale). In fondo, cinque box per le procedure amministrative e tre per i prelievi, aperti 4 e 2 rispettivamente ieri mattina, al debutto della «stazione di tamponamento Covid» di Linate. Allestita, una volta individuato lo spazio e «nonostante le difficoltà logistiche e di risorse», spiega Barbra Bucci dell’Usmaf, dall’Ats Metropolitana con Sea, la sanità aeroportuale e il Policlinico San Donato «in meno di 72 ore», sottolinea Francesco Galli, ad dell’ospedale privato accreditato reclutato per prossimità: la Covid testing area si attiva per ogni volo diretto dai 4 Paesi individuati dall’ordinanza del 12 agosto.

Dopo il Madrid delle 11 ha riaperto alle 18.45, con tre voli in tre ore da Malta (73 testati), Spagna (72) e Creta (85), più due da Madrid con scalo a Roma: alla fine, la metà dei circa 500 passeggeri dai Paesi interessati previsti ieri ha voluto fare il test. Linate viagga tra 450 e 800 papabili al giorno «e per questo - chiarisce il direttore dell’Ats Walter Bergamaschi - possiamo offrire il tampone senza prenotazione» a tutti, stranieri e italiani, lombardi e non. Come a Orio, dove i tamponi iniziano oggi sempre a cura del GSD: la differenza con Malpensa è mera matematica, quella che passa «tra centinaia e migliaia» di arrivi, osserva Bergamaschi, ricordando che il tampone aeroportuale è un extra rispetto a quanto previsto dal Ministero della Salute e chi lo fa deve comunque segnalarsi alla propria Ats o Asl di residenza (comunicando l’esito). Anche perché un test negativo così a ridosso del rientro «non dà la certezza assoluta» di non essersi contagiati. 

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