Stop al tampone taglia-quarantena, l’Ats ai medici: positivi aumentati 20 volte in un mese

Priorità a chi ha sintomi da Covid

Il tampone senza prenotazione è riservato ad alunni e lavoratori della scuola

Il tampone senza prenotazione è riservato ad alunni e lavoratori della scuola

Milano, 6 novembre 2020 - A Milano i positivi al coronavirus continuano ad aumentare al ritmo di quasi quattromila al giorno (contando anche il Lodigiano), venti volte più che a fine settembre, raggiungendo volumi mai visti nella fase 1; e le segnalazioni dei medici di base di pazienti con sintomi simil-Covid sul portale di sorveglianza "da diversi giorni stanno superando le dodicimila quotidiane". È il quadro tracciato dall’Ats Metropolitana, che ha scritto ai medici di famiglia di "spiegare ai loro assistiti che per il momento è opportuno sospendere" l’invio dei “contatti stretti” asintomatici dei contagiati dal coronavirus al tampone finale, comunque non fattibile prima del decimo giorno, per sciogliere la quarantena che, in base alle nuove disposizioni ministeriali, si conclude automaticamente dopo 14 giorni senza alcun test.

Perché anche se "i laboratori hanno raddoppiato la produzione nell’ultimo mese", e tra Milano e Lodi di tamponi se ne fanno ormai 75mila a settimana, "l’aumento esponenziale delle segnalazioni", oltre a "qualche rallentamento e difficoltà nell’utilizzo del portale", sta causando una "forte sofferenza nella possibilità di prenotare ed eseguire il tampone in tempi adeguati", vanificando la risoluzione anticipata dell’isolamento per i contatti, che occupano posti che servirebbero di più a chi ha sintomi e bisogno di una diagnosi tempestiva: "Per riportare, almeno per i casi sintomatici, l’offerta del tampone entro tempi accettabili, è essenziale la collaborazione dei medici e dei pediatri di famiglia, anche per evitare che comportamenti non appropriati dei cittadini possano ulteriormente aggravare la situazione", spiega l’Agenzia. Che chiede ai dottori di "non rilasciare impegnative e disincentivare l’accesso diretto" ai punti tampone, riservato ai casi sospetti e ai contatti tracciati in ambito scolastico, da parte di chi non ne ha diritto, "la principale causa delle code nei punti prelievi, soprattutto drive in".

Il presidente dell’Ordine dei medici di Milano Roberto Carlo Rossi, leader del sindacato Snami, assicura che lui e i colleghi non mandano più i contatti al tampone da giorni; la consigliera dell’Ordine Maria Teresa Zocchi, mutualista ad Assago, in commissione comunale spiega di inserire "in sorveglianza dai 15 ai 20 casi positivi nuovi ogni giorno". E tuona: "Il sistema è scoppiato: abbiamo a casa persone che peggiorano, le inviamo al pronto soccorso, coi pazienti a rischio moderato facciamo fatica a fare le diagnosi: oggi (ieri, ndr ) posso chiedere un tampone per il 12 novembre". Poi va all’attacco su un tema che da giorni è protagonista della rivolta dei medici di base contro l’obbligo nazionale di fare, anche loro, i tamponi rapidi ai pazienti: "Non abbiamo ancora oggi la disponibilità dei dispositivi di protezione personale, ne abbiamo avuti da Comune, Croce Rossa, ne stanno arrivando da Arcuri, ma mai da Ats". Accuse definite "inaccettabili" dall’assessore al Welfare Giulio Gallera, che ricorda come anche le mascherine del commissario all’emergenza vengano distribuite dalla Regione via le Ats che assembrano i kit e li consegnano ai medici e ai pediatri di famiglia. E tira fuori i numeri: "Da aprile a settembre la Regione ha fornito alle Ats, con destinazione finale i medici di medicina generale, 18 milioni di mascherine e altri dispositivi di protezione. Nel mese di ottobre 135.750 camici idrorepellenti, 452.500 mascherine Ffp2 e altrettante chirurgiche, 271.500 visiere di protezione", di cui 43.875 camici, 292.500 mascherine e 87.750 visiere per i dottori dell’Ats Metropolitana, che "nel corso dell’estate ha messo a disposizione dei medici di base di Milano 2.489 kit da 100 mascherine chirurgiche, 15 Ffp2, 8 visiere e 20 camici idrorepellenti. L’Ats evidenzia che, di questi, duecento non sono stati ritirati".

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