Fila infinita per il tampone: niente vigili, caos a Linate

Traffico in tilt nell a zona dell’aeroporto riservata ai test dell’Aeronautica

Code per il tampone a Linate

Code per il tampone a Linate

«Spostatevi, spostatevi» . Alle 8 c’è già una fila di 80 macchine: parte dalla rotonda sul lato sinistro dell’aeroporto di Linate e invade ampiamente la strada che porta all’Idroscalo. La stragrande maggioranza è lì per fare il tampone al drive through dell’Aeronautica; alcuni sono in fila per posteggiare l’auto e raggiungere l’area imbarchi. Ed ecco il primo problema: i partenti hanno ovviamente fretta, ma sono imbottigliati come tutti gli altri. A un certo punto, un ragazzo scende e si improvvisa vigile: "Accostate a sinistra, fateci passare", ordina. In pochi ne seguono le indicazioni, anche perché il nervosismo ha già preso possesso degli abitacoli. "Non è possibile – sbotta Enrico –. Mio padre ha la febbre e deve fare il test: avevo l’appuntamento alle 8.20, ma sono le 8.30 e qui non si muove nulla". Il serpentone, in effetti, inizierà ad avanzare solo alle 8.45. Prenotazione? In pochi ce l’hanno: "Una settimana fa, è venuto mio cognato – spiega una signora – e ci ha messo un attimo". Stavolta, la musica è diversa. A gestire tutto una pattuglia di finanzieri e un paio della polizia; dietro la curva, ci sono pure i carabinieri.

C’è un’assenza lampante : "E i vigili?", la domanda più gettonata. Da venerdì, quelli di Milano non ci sono: stando a quanto risulta al Giorno , il comando di piazza Beccaria ha deciso di non impiegare più i suoi agenti nell’area di Linate. Il motivo? La gestione dei servizi all’interno dello scalo è regolata da un protocollo sottoscritto da Sea e dai Comuni di Milano, Segrate e Peschiera Borromeo, sotto il coordinamento della Prefettura: l’accordo, siglato dopo una lunga diatriba incentrata in particolare sugli incassi delle multe da telecamere sulle corsie riservate, prevede un coordinamento tra gli enti locali per occuparsi di viabilità nelle zone aperte al pubblico, sanzioni a chi sosta dove non potrebbe e anti-abusivismo. Peccato che quell’intesa di durata biennale, datata 20 febbraio 2019, sia ormai scaduta da tre settimane: dalle informazioni a disposizione, da Palazzo Diotti sono già partite le lettere ai firmatari per sollecitare il rinnovo, ma la questione è attualmente in stand-by (sembra per alcune richieste ritenute non congrue da parte di uno dei due Comuni dell’hinterland). Da qui la decisione di Milano di non inviare più i ghisa a Linate, anche perché nell’ultimo mese gli agenti in servizio in aeroporto hanno dovuto svolgere un super lavoro per governare il traffico al drive through (fino a 5-6 ore in piedi senza mai avere il cambio). Risultato: ieri mattina la circolazione è andata in tilt (ne hanno pagato le conseguenze anche i passeggeri della 73, a lungo bloccata nel caos) almeno fino alle 10.30. Si replica domani? Intanto i sindacati della polizia locale condividono la scelta di piazza Beccaria: "Apprezziamo il comportamento del comandante Ciacci, che ha tutelato i vigili: ora mi auguro che la Prefettura convochi tutti gli attori coinvolti per trovare subito la quadra", afferma Daniele Vincini, segretario del Sulpl. Gli fa eco Orfeo Mastantuono, delegato del Csa: "Siamo con il comando, ma vigileremo perché alla ripresa vengano rispettate le norme anche sul fronte delle ore di servizio dei colleghi".  

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