GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Gare e tangenti: la M1 nel 2006, la M2 ora. "I tempi sono cambiati ma le modalità no"

Così dice Bellini ai suoi soci in affari svelando una prassi che legherebbe l’appalto per il segnalamento sulla rossa e quello sulla verde

La sede dell’Azienda milanese Trasporti in Foro Buonaparte 61

Milano, 24 giugno 2020 - "Succederà come è successo in linea 1... perché i tempi son cambiati ma le modalità non son cambiate". Lo rivela con scioltezza Paolo Bellini. Con queste parole il manager Atm, responsabile dell’Unità Amministrativa Complessa sugli Impianti di Segnalamento e Automazione delle metropolitane milanesi, rassicura Gerardo Ferraioli e Carmine Rossin, rispettivamente project manager e direttore della Divisione Trasporti della società napoletana Engineering Informatica Spa.

Con queste parole Bellini vuole convincere i suoi interlocutori a fidarsi di lui e della sua esperienza: in Atm dal 1990 e sempre nello stesso ufficio, esattamente lo stesso in cui lavorava suo padre. Con queste parole, e con le altre che seguiranno, Bellini traccia un fil rouge tra l’appalto per la realizzazione del sistema di segnalamento sulla Metropolitana 1, risalente al 2006, e l’appalto per il sistema di segnalamento sulla Metropolitana 2, lanciato da Atm 13 anni più tardi: per l’esattezza il 13 marzo 2019. Un fil rouge inquietante perché fino a ieri non era mai emersa alcuna ombra sull’appalto del 2006, perché tali ombre, stando sempre alle parole di Bellini, si allungano ora su una società come Alstom e perché allora pare ci siano state valigette e mazzette in stile Tangentopoli. Non bastasse, proprio quel sistema di segnalamento, una volta messi sui binari i nuovi treni Leonardo, ha dovuto subire modifiche e mitigazioni perché si potesse porre fine al fenomeno delle frenate improvvise dei treni della metropolitana.

Bellini, Ferraioli e Rossin sono tutti e tre agli arresti, i primi due in carcere, il terzo ai domiciliari, nell’ambito dell’inchiesta della procura di Milano su presunte tangenti negli appalti della metropolitana. È nell’ordinanza firmata ieri dal gip Lorenza Pasquinelli che è riportata l’intercettazione ambientale nella quale Bellini racconta quanto accaduto per l’appalto della M1. È il 29 gennaio del 2019 e i tre sono a pranzo in un ristorante di Milano per affinare la strategia d’assalto al maxi-bando Atm per la realizzazione del nuovo sistema di segnalamento sulla M2. Un bando che parte da una base d’asta di 101 milioni di euro ma che puà lievitare fino a 200 milioni di euro secondo Bellini per effetto di alcune varienti progettuali non previste nel capitolato ma che si renderanno necessarie durante i lavori, quegli stessi lavori di cui egli stesso avrà la direzione, secondo quanto comunica ai suoi soci d’affari. Un bando di tale entità possono giocarselo solo i 4 grandi player del settore e il piano di Bellini, che "gioca su più tavoli" come ricostruito dal gip, è fare in modo che chiunque se lo aggiudichi si porti con sé la Engineering, che a sua volta dovrà acquistare software diagnostici messi a punto da un uomo di Bellini, Spiridione Buchagiar, e riconosca infine un corrispettivo economico allo stesso manager Atm, solitamente a cadenza mensile per tutta la durata dell’appalto. In questo contesto si inserisce il riferimento ai fatti del 2006.

«Io riporto la mia esperienza fatta con la linea 1 – racconta Bellini, intercettato dalla Guardia di Finanza –: io avevo una società di progettazione (e nel frattempo lo stesso Bellini era già alle dipendenze di Atm, ndr), si chiamava Polaris (...), ad un certo momento i partner c’era Bombardier, c’era Siemens, c’era Ansaldo, c’era Alstom... vabbè io per la posizione che avevo ho dato una mano a tutti... però ad un certo punto ho dovuto fare una scelta... la scelta è caduta su Alstom ma perché dietro c’è stato un investimento da parte di Alstom, mi ricordo che, parliamo di 12 anni fa, aveva investito quasi 600/700 mila euro solo di progettazione...". E ancora: "Succederà come è successo con la linea 1... perché i tempi son cambiati ma le modalità non son cambiate... mi ricorderà sempre questo... (...), nonostante sia passato per tangentopoli, io lavoravo in metropolitana milanese... non mi bastavano le lezioni... 19 dicembre 2006, aperta la busta tecnica, Alstom aveva un punto e mezzo rispetto a Siemens, aprono la parte economica, questo succede alle 10 di sera, con il vecchio direttore generale, Alstom 64 milioni e qualcosa, Siemens 12 milioni in meno (quindi l’offerta era più conveniente ndr)... panico, io lavoravo per Alstom, Alstom gli avevo preparato le carte... scusate il termine con una valigetta, a mezzanotte e qualcosa si è incontrato con il direttore generale... alle 2 di mattina ha vinto Alstom... è andato via un milione".

Non è finita. "E io credo che qua con queste cifre qua... perché è vero che siam partiti a 64 (il riferimento è all’appalto del 2006 ndr) ma dopo 10 anni è diventato 112... questo qua (l’appalto del 2019 ndr) parte da 127 (101 più oneri ndr) ma tra 7 anni che è il tempo tecnico arriverà a 200 (milioni ndr) perché son tante le varianti e le condizioni che non sono state valutate da un punto di vista tecnico progettuale". Da qui l’annotazione del gip: "Bellini racconta di una precedente situazione analoga relativa alla linea M1, nella quale favorì quella tra le imprese concorrenti (si trattava allora della Alstom) che aveva di fatto comprato il suo sostegno, commissionando ad una sua società, un progetto da 700mila euro e ed elargendo al direttore generale una tangente da 1 milione di euro. Di fatto fatto Bellini confessa qui una maxicorruzione, penalmente prescritta, che però rileva in quanto – scrive il gip – argomento utilizzato nella vicenda attuale per chiarire ad Engineering (la società di Ferraioli e Rossin ,ndr) il suo modo di operare. Infine per ingolosire i suoi interlocutori, afferma che il valore dell’appalto lieviterà negli anni fino a 200 milioni di euro". Il parallelismo tra l’appalto del 2006 per la M1, vinto da Alstom, e l’appalto del 2019 per la M2 torna più avanti nell’ordinanza, nelle pagine in cui Bellini – riporta il gip – si rende disponibile a fornire a Siemens, per la gara sulla M2, "la documentazione presentata nel 2006 da Alstom" al fine di aiutare Siemens ad aggiudicarsi il bando, "non senza precisare che anche questa prestazione ha un suo prezzo". Per la cronaca, l’appalto per il segnalamento sulla M2 non è ancora stato contrattualizzato ma a vincerlo è stata Siemens.