"Taglio alle borse di studio: sarà crisi sociale"

Gli studenti lombardi si oppongono al taglio del 20% al diritto allo studio previsto nella bozza di legge di bilancio regionale. Chiedono un incontro urgente alla Regione e una soluzione per coprire la riduzione che graverebbe pesantemente sugli studenti.

"Taglio alle borse di studio: sarà crisi sociale"
"Taglio alle borse di studio: sarà crisi sociale"

Un taglio del 20 per cento all’orizzonte, sul diritto allo studio, nell’anno in cui aumentano le richieste di aiuto e anche gli universitari che ne avrebbero diritto: non ci stanno gli studenti degli atenei lombardi che, compatti, hanno scritto al governatore lombardo Attilio Fontana, all’assessore con delega all’Università, Alessandro Fermi, e al Consiglio regionale "esprimendo una forte preoccupazione per quanto riguarda la bozza di legge di bilancio regionale". Ventitré le liste studentesche che hanno siglato la missiva dopo avere notato il taglio alle spese correnti del programma “Istruzione universitaria”. "Nell’anno 2022 la Regione ha trasferito agli enti circa 92 milioni di euro, mentre nel 2023 l’ammontare viene stimato in circa 93,5 milioni di euro. Per l’anno 2024 viene prevista una riduzione a 81,8 milioni di euro, quasi 12 milioni in meno rispetto all’anno in corso".

"Già negli anni precedenti è stato riscontrato quanto il finanziamento regionale non fosse sufficiente a garantire agli studenti e alle studentesse che ne avrebbero diritto di percepire una borsa di studio eo servizi adeguati per permettersi di sostenere la propria carriera di studio in Lombardia", si legge ancora nella lettera degli studenti, che chiedono un incontro urgente alla Regione e "una soluzione per coprire questa riduzione che graverebbe pesantemente sul più fondamentale dei diritti di studentesse e studenti universitari".

"Non è più tollerabile che si continui a chiedere agli atenei di integrare i fondi di tasca propria, in sostituzione ai dovuti contributi regionali – ribadiscono da UniSì –. Così come non è concepibile che la nostra Regione continui a rifiutare l’ipotesi di una gestione centralizzata con un unico ente regionale per il Diritto allo studio. Questo taglio comporterà per la comunità studentesca una crisi sociale senza precedenti". All’attacco anche l’opposizione con Silvia Roggiani, segretaria regionale del Pd Lombardia, e il consigliere dem Paolo Romano che parla di "mannaia sul diritto allo studio": "La Lombardia è una delle sei regioni che in Italia non garantiscono il diritto allo studio e le università lombarde solo l’anno scorso hanno stanziato quasi 40 milioni per permettere a studentesse e studenti di proseguire gli studi: senza questi fondi, oltre il 30% degli aventi diritto non riceverebbe una borsa di studio".

Si.Ba.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro