MONICA AUTUNNO
Cronaca

Svolta per l’ex ospedale Il Serbelloni diventa “Luogo del cuore“ Fai "Ora bisogna salvarlo"

Sovrintendenza e Politecnico di Milano studiano il gioiello di metà ’800

Svolta per l’ex ospedale Il Serbelloni diventa “Luogo del cuore“ Fai "Ora bisogna salvarlo"

di Monica Autunno

Fece incetta di firme e click durante il concorso, alla fine dell’anno scorso. E oggi ecco la targa: il vecchio ospedale Serbelloni è ufficialmente “Luogo del cuore“ Fai. Il riconoscimento è stato consegnato nelle mani della direttrice di distretto dell’Asst Melegnano Martesana Daniela Invernizzi. Ma il comitato promotore della “candidatura” guarda già avanti: "I riconoscimenti sono importanti ma non bastano: si faccia qualche cosa per salvare dal degrado questo gioiello". Qualche cosa, nel riserbo, si muove: delle sorti del vecchio nosocomio gorgonzolese, struttura sanitaria storica seppure in disuso e gioiello architettonico, sono stati interessati Sovrintendenza e Politecnico di Milano.

Una prima azione concreta potrebbe essere la promozione di un nuovo giro di analisi sulle vecchie mura. Per stabilirne il livello di degrado, e per riquantificare i costi di una ancora assolutamente remota ipotesi di restauro. Torniamo agli allori. Erano state 4.717 le preferenze portate a casa dal Serbelloni all’ultimo censimento del Fai. Firme piovute a valanga sia sul web che ai banchetti allestiti in città, a cura di un agguerrito e convinto comitato promotore. A fine corsa l’“ospitale dei poveri” progettato da Giacomo Moraglia si è guadagnato un dignitosissimo 58esimo posto in classifica. Ma soprattutto il podio nella categoria dei “Luoghi storici della salute”.

"Un risultato straordinario – così il vicesindaco Nicola Basile – conseguito in poco più di due mesi di campagna grazie alla mobilitazione di tutta la comunità gorgonzolese". Tutto era iniziato molto prima, con le giornate Fai di primavera del 2019, quando migliaia di persone avevano accolto la possibilità di visitare i locali, di solito chiusi, del vecchio ospedale, riscoprendone la bellezza e il potenziale. "Un patrimonio – dice la sindaca Ilaria Scaccabarozzi – che desidereremmo tanto di nuovo disponibile per la città di Gorgonzola. È parte della sua storia e della sua comunità". Un sogno da tenere stretto. "Per quanto ci riguarda – spiega Luigi Calvi, storico protagonista dell’associazionismo gorgonzolese e fra i promotori della raccolta di firme autunnale – non molliamo. Qualche cosa si muove, anche se è prematuro parlarne. Ma certo bisogna fare. O salvare questo edificio sarà impossibile".

Furono i lasciti di tre benefattori, il duca Gian Galeazzo Serbelloni, Angelo Maria Cagnola e don Isidoro Cagnola, a consentire, fra il 1848 ed il 1861 la costruzione dell’ospedale, destinato ai poveri e rivoluzionario nei canoni dell’architettura ospedaliera.