
Riqualificazione dell’ex boschetto della droga di Rogoredo, avanti tutta. Italia Nostra, a cui il Comune ha affidato l’area verde a Porto di Mare fino al 2029, ha presentato un progetto all’amministrazione il cui l’obiettivo è rendere ancor più fruibile e sicuro lo spazio verde che fino a qualche anno fa era “occupato’’ da decine di tossicodipedenti. I lavori da realizzare quest’anno ammontano a 41 mila euro e puntano a cambiare il volto dell’ex boschetto. Sì, perché nella determina comunale a cui è allegato il progetto si legge che, proprio in quella porzione del parco di Porto di Mare, Italia Nostra mira a realizzare "un’area alberata e attrezzata di sculture e panchine realizzate con materiali recuperati in loco". Il documento, subito dopo, sottolinea che "l’area oggetto di intervento si carica di significato perché sorge su quella che era la piazza centrale del “boschetto della droga di Rogoredo’’".
Non è finita. Le opere previste si pongono altri quattro obiettivi. Il primo è "la riqualificazione dell’area laghetti, già oggetto di importanti attività di pulizia, finalizzata alla sistemazione del sentiero ivi presente da attuarsi tramite leggere modellazioni e riporti di terre stabilizzate per garantire un’agile percorribilità e il posizionamento di staccionate e passonate per consolidare i margini del sentiero e incanalare la fruizione più sicura sul percorso indicato".
Il secondo è il riutilizzo dell’area “zone umide” "finalizzata ad evitare il prosciugamento di alcune pozze naturali e garantire la sopravvivenza della ricca vegetazione". Il terzo punta alla "riqualificazione dell’area filari alberati finalizzata alla valorizzazione del patrimonio arboreo attraverso interventi mirati di studio e monitoraggio dell’evoluzione dei popolamenti arborei, tagli colturali, potature di allevamento, sostituzione di pioppi ammalorati e posa di nuovi filari".
Il quarto e ultimo obiettivo riguarda gli interventi di "valorizzazione dell’area “ex discarica” ove sono presenti zone umide temporanee da stabilizzare per consentire la sopravvivenza delle popolazioni anfibie e vegetali igrofile presenti. Il livellamento e l’impermeabilizzazione del fondo, con la posa di una vasca nel punto di convergenza delle pendenze per evitare il prosciugamento".
Massimiliano Mingoia