"Superiamo il gender gap nelle scienze". Mostra e incontri con ricercatrici al Politecnico

Il Politecnico di Milano ospita la mostra "Mind the Stem Gap" contro gli stereotipi di genere nelle discipline scientifiche. La campagna, realizzata con studenti di diverse scuole lombarde, promuove l'aumento della presenza femminile in settori come ingegneria e informatica. La mostra, che ha già coinvolto oltre 348.650 visitatori, resterà aperta fino al 29 febbraio.

"Superiamo il gender gap nelle scienze". Mostra e incontri con ricercatrici al Politecnico

"Superiamo il gender gap nelle scienze". Mostra e incontri con ricercatrici al Politecnico

Una mostra di manifesti contro gli stereotipi di genere, realizzati con gli studenti dell’Itsos Albe Steiner di Milano e di altre tre superiori lombarde (il liceo artistico Valentini di Monza e gli istituti Viganò di Merate e Einstein di Vimercate), e un incontro con ricercatrici e ricercatori in materie come Fisica sperimentale, Bioingegneria industriale e Impianti chimici: così il Politecnico di Milano ha ospitato la campagna “Mind the Stem Gap” di Fondazione Bracco, ramo responsabilità sociale d’impresa del gruppo farmaceutico, contro gli stereotipi di genere che contribuiscono a limitare la presenza delle donne in alcune discipline scientifiche (Stem sta per science, technology, engineering and mathematics); ad esempio, in Italia è femmina solo il 26,6% degli ingegneri e il 40,6% dei laureati in Informatica e tecnologie Ict. "Il Politecnico è in prima linea per la riduzione del divario di genere e l’aumento della presenza femminile nelle materie tecniche - sottolinea la rettrice Donatella Sciuto –. Ed è importante mantenere vivo un dialogo diretto tra università e scuola attraverso modelli positivi e “accessibili”, coi quali i più giovani possono confrontarsi per ricalcarne le orme. Le nostre ricercatrici e i nostri ricercatori sono i primi a mettersi in gioco". Allas mostra “Mind the Stem Gap-Together” hanno lavorato 150 studenti "offrendoci una lettura originale sulla questione di genere, una galleria eclettica, colorata e provocatoria, ma molto seria, che ci ricorda che “fare il salto” verso una società equa è una responsabilità collettiva", spiega la presidente della fondazione Diana Bracco.

L’esposizione ha una doppia veste, virtuale (i 136 manifesti sono protagonisti di una campagna sui social) e fisica, che fa tappa al Politecnico di Milano (dove resterà fino al 29 febbraio) dopo un tour partito a luglio dello scorso anno, che ha toccato scuole (in città l’Albe Steine) ma anche gli ambulatori del privato Cdi in via Saint Bon a Milano e, tra ottobre e novembre, l’ospedale pubblico Papa Giovanni di Bergamo, dove l’hanno vista centomila dei, sinora, 348.650 visitatori stimati.