Una mostra di manifesti contro gli stereotipi di genere, realizzati con gli studenti dell’Itsos Albe Steiner di Milano e di altre tre superiori lombarde (il liceo artistico Valentini di Monza e gli istituti Viganò di Merate e Einstein di Vimercate), e un incontro con ricercatrici e ricercatori in materie come Fisica sperimentale, Bioingegneria industriale e Impianti chimici: così il Politecnico di Milano ha ospitato la campagna “Mind the Stem Gap” di Fondazione Bracco, ramo responsabilità sociale d’impresa del gruppo farmaceutico, contro gli stereotipi di genere che contribuiscono a limitare la presenza delle donne in alcune discipline scientifiche (Stem sta per science, technology, engineering and mathematics); ad esempio, in Italia è femmina solo il 26,6% degli ingegneri e il 40,6% dei laureati in Informatica e tecnologie Ict. "Il Politecnico è in prima linea per la riduzione del divario di genere e l’aumento della presenza femminile nelle materie tecniche - sottolinea la rettrice Donatella Sciuto –. Ed è importante mantenere vivo un dialogo diretto tra università e scuola attraverso modelli positivi e “accessibili”, coi quali i più giovani possono confrontarsi per ricalcarne le orme. Le nostre ricercatrici e i nostri ricercatori sono i primi a mettersi in gioco". Allas mostra “Mind the Stem Gap-Together” hanno lavorato 150 studenti "offrendoci una lettura originale sulla questione di genere, una galleria eclettica, colorata e provocatoria, ma molto seria, che ci ricorda che “fare il salto” verso una società equa è una responsabilità collettiva", spiega la presidente della fondazione Diana Bracco.
L’esposizione ha una doppia veste, virtuale (i 136 manifesti sono protagonisti di una campagna sui social) e fisica, che fa tappa al Politecnico di Milano (dove resterà fino al 29 febbraio) dopo un tour partito a luglio dello scorso anno, che ha toccato scuole (in città l’Albe Steine) ma anche gli ambulatori del privato Cdi in via Saint Bon a Milano e, tra ottobre e novembre, l’ospedale pubblico Papa Giovanni di Bergamo, dove l’hanno vista centomila dei, sinora, 348.650 visitatori stimati.