La super coke era custodita in un armadio. Gli agenti della squadra investigativa del commissariato Garibaldi Venezia ne hanno trovati 700 grammi nel centro benessere di via Marco d’Oggiono, a due passi dalla Darsena. Il blitz dei poliziotti di via Schiaparelli, coordinati dal dirigente Angelo De Simone, ha portato anche a sequestrare 52.700 euro in contanti e ad arrestare uno dei titolari della struttura specializzata in massaggi thai, il cinquantunenne G.R. Stando a quanto ricostruito, il controllo mirato degli investigatori è andato in scena due giorni fa nell’esercizio commerciale in zona Ticinese, inaugurato nel 2021 con l’obiettivo dichiarato di portare "un angolo di Thailandia a Milano". All’interno di un armadio, i poliziotti hanno scovato i sette etti di Mdpv, contenuti in diversi sacchetti. La perquisizione è proseguita negli altri locali del centro massaggi: dietro una cassetta per il primo soccorso, rimuovibile con un perno girevole, gli investigatori hanno scovato una cassaforte, che conteneva più di 50mila euro. A quel punto, sono scattate le manette per G.R., accusato di detenzione di stupefacenti a fini di spaccio.
L’inchiesta è ancora in corso per accertare il giro di clienti e se la droga venisse venduta all’interno della struttura o all’esterno. Il metilenediossipirovalerone, noto anche come Magic o Super coke, è una sostanza psicoattiva che agisce come stimolante: può essere sniffata o ingerita, ma nella maggior parte dei casi viene fumata con un bong artigianale. La dose si aggira attorno ai 10 milligrammi. L’Mdpv provoca euforia, aumenta la loquacità di chi la assume, incide sulle prestazioni fisiche e modifica le percezioni sensoriali. Ha effetti sui consumatori paragonabili a quelli di ecstasy e Mdma. Non è la prima volta nel 2023 che le forze dell’ordine si imbattono nella super coke. Il 9 maggio scorso, un trentaquattrenne che di professione fa il medico ne aveva acquistati 1,1 grammi da uno spacciatore della Bovisa, ma dopo poche centinaia di metri era stato bloccato dagli agenti della Squadra mobile: da ore, infatti, i poliziotti della sezione "Contrasto al crimine diffuso" stavano tenendo d’occhio lo stabile di via Candiani in cui viveva (e smerciava droga) un quarantatreenne già arrestato a marzo.
Così gli specialisti di via Fatebenefratelli avevano ammanettato per la seconda volta in tre mesi il pusher e segnalato alla Prefettura (e al suo ordine professionale) il camice bianco acquirente. Non basta. Sì, perché l’operazione-lampo, generata da una segnalazione sullo spacciatore recidivo, aveva portato al sequestro di un vero e proprio bazar delle sostanze chimiche che provocano sballo. Quando era stato fermato in strada, il quarantatreenne aveva nelle tasche venti bustine di mefedrone del peso di 30 grammi, un bilancino di precisione e 275 euro. I controlli erano proseguiti all’interno dell’appartamento: lì i poliziotti avevano trovato altri 133 grammi di anfetamine (80 di mefedrone, 50 di Mdpv e 3 di ethylpentedrone), 4 di ketamina e 10 di ecstasy. Fantasiosi gli imboschi: nelle solette di un paio di scarpe, in una cassetta di sicurezza e dietro una finta presa elettrica in camera da letto.Nicola Palma
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