Milano-Cortina, la causa delle suore all'ex Palasharp fa scattare l'allarme palazzetti

A rischio anche il PalaItalia, il sindaco Sala: speriamo che i ricorsi siano perdenti

L’articolo del Giorno che ha svelato la causa intentata dalle suore sul nuovo Palasharp

L’articolo del Giorno che ha svelato la causa intentata dalle suore sul nuovo Palasharp

Da una parte c’è il Comune, che punta a realizzare due nuovi impianti in vista delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026: il PalaItalia a Santa Giulia e la Milano Hockey Arena nell’area dell’ex Palasharp. Dall’altra c’è Forumnet, la società del gruppo Cabassi che mira a far rimanere il Forum di Assago di sua proprietà l’unica palazzetto dello sport da oltre 10 mila spettatori nell’area milanese e si oppone a tutti i progetti di nuovi impianti nel capoluogo lombardo. Il sindaco Giuseppe Sala ieri mattina, a margine di un appuntamento alla Camera del Lavoro, ha messo in evidenza l’ostruzionismo dei Cabassi, una strategia che mette a rischio la realizzazione dei due nuovi palazzetti olimpici entro il 2026. "Questa è la storia di questi anni oggettivamente – commenta il primo cittadino –. Io rispetto molto la famiglia Cabassi, per la storia e per quello che ha fatto il padre. Ma è chiaro che loro si sono sempre opposti a ogni alternativa al Forum. Milano, invece, ha bisogno di più. La nostra città ha bisogno di un impianto diverso da quello che c’è ad Assago".

Più nel dettaglio , contro il progetto del nuovo PalaItalia a Santa Giulia che dovrebbe ospitare le partite di hockey su ghiaccio maschile ai Giochi, progetto firmato da Cts Eventim su un’area di proprietà di Risanamento Spa, pendono due ricorsi al Tar, uno dei quali è proprio di Forumnet: l’udienza di merito è fissata il 21 giugno. Contro il progetto della Milano Hockey Arena che dovrebbe ospitare le partite di hockey su ghiaccio femminile nel 2026, dopo il ricorso (perdente) al Tar di Forumnet, lo scorso 5 aprile (ma la notizia è stata resa nota sul Giorno di giovedì) è spuntata una causa civile contro il Comune presentata dall’Istituto Suore della Riparazione, poco distante dall’area dell’ex Palasharp e contrario al nuovo impianto per questione di distanze e di rumore. L’Istituto religioso chiede ai giudici milanesi di far demolire ciò che resta del Palasharp e stoppare il progetto della Milano Hockey Arena. La domanda al sindaco, a questo punto, sorge spontanea: si rischia di non riuscire a costruire i due nuovi palazzetti dello sport per le Olimpiadi invernali del 2026? Sala non si sottrae al quesito e replica così: "Vediamo, io spero proprio di no. In quest’ultima fase, da quello che sto vedendo, non è che questi ricorsi abbiano grande successo. Speriamo che sia così anche in questo caso".

Palazzo Marino confida sulle sentenze positive del Tar sul PalaItalia e del Tribunale milanese sulla Milano Hockey Arena. Ma resta il nodo dei tempi: le due controversie legali saranno definite in tempo per realizzare i due palazzetti olimpici? Il dubbio resta.

Tra gli addetti ai lavori, inoltre non è passata inosservata una contraddizione nell’iter relativo al progetto del nuovo impianto nell’area dell’ex Palasharp. L’atto di citazione dell’Istituto Suore della Riparazione, come anticipato sopra, è di oltre due mesi fa, il 5 aprile. Intanto il bando comunale per l’assegnazione del progetto della Milano Hockey Arena è andato avanti come se nulla fosse. Il 20 maggio è emerso che Forumnet aveva conquistato un punteggio più alto rispetto a Ticketone-Mca Events nella prima fase della gara per quanto riguarda le offerte economica e tecnica. Ma lo scorso 1° giugno Ticketone e Mca Events, i proponenti del progetto al Comune, hanno deciso di esercitare il diritto di prelazione e realizzare e gestire loro il futuro palazzetto. Peccato che già da due mesi Palazzo Marino sapesse della causa civile intentata dalle Suore, un contenzioso che potrebbe rendere impossibile realizzare la nuova arena in tempo per i Giochi del 2026.

 

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