REDAZIONE MILANO

Stupro di gruppo, condannati a sei anni "La vittima trasformata in un oggetto"

Stupro di gruppo, condannati a sei anni "La vittima trasformata in un oggetto"

Sono stati condannati a 6 anni di reclusione un 43enne della Nuova Guinea, Tidiane Amadou Barry, e due egiziani, Ahmed Shaeban, 22 anni, e Khaled Ghaly, 47 anni, tutti e tre arrestati dai carabinieri nei mesi scorsi per una violenza sessuale di gruppo commessa nella notte tra il 2 e il 3 luglio del 2022 ai danni di una donna brasiliana di 42 anni nei giardini di piazza Napoli, a Milano. La sentenza è stata emessa ieri dai giudici della nona sezione penale di Milano (presidente del collegio Marco Di Mauro) che nel condannarli a 6 anni ha concesso ai tre le attenuanti generiche. Il pm Elisa Calanducci, titolare dell’inchiesta, aveva chiesto per tutti e tre gli imputati 12 anni di reclusione. La vittima, che aveva denunciato e testimoniato in aula, era parte civile nel processo, assistita dall’avvocato Rosemary Patrizi Dos Anjos. Negli atti dell’inchiesta il gip Massimo Baraldo aveva descritto quello stupro di gruppo commesso con "modalità brutali", messo in atto "quasi alla vista dei passanti" e ai danni di una "persona palesemente ubriaca e con problemi psichici", trasformata in un "oggetto di piacere" e trascinata "in una zona appartata dei giardini pubblici, respingendo coloro che cercavano di portarla via".

Uno degli uomini, Barry, durante l’interrogatorio aveva sostenuto che la vittima era consenziente e di aver fatto tutto da solo. Le circostanze legate al fantomatico consenso e all’assenza di complici sono state però smentite dai racconti di tre testimoni, di cui due hanno spiegato di aver cercato di aiutare la vittima a divincolarsi, non riuscendoci proprio per l’intervento energico di Barry.