Un piatto di pasta rende più felici di un gol della squadra del cuore. Studio della Iulm

L’ultimo studio del la boratorio delle emozioni: misurati piacere e coinvolgimento. Ora al lavoro per studiare gli effetti del “sound“ del tappo di sughero sulla percezione del vino

Pasta

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Un piatto di pasta può "scatenare" più felicità rispetto alla canzone del cuore e alla vittoria degli Azzurri agli Europei. È il risultato dell’ultimo esperimento condotto dal “Behavior and Brain Lab“, il laboratorio e centro di ricerca di Neuromarketing della Iulm. Obiettivo: misurare la felicità. Gli studenti hanno ingaggiato quaranta persone, diverse per genere ed età. "Sono stati preparati assaggi di pasta da uno chef, che ha standardizzato il più possibile la procedura: quattro tipi di pasta (all’olio, al pesto, al ragù o pomodoro e basilico) per cercare di coprire tutti i gusti; minuti di bollitura e grammi uguali per tutti - spiega Vincenzo Russo, professore di Psicologia dei Consumi e Neuromarketing -. Abbiamo poi preparato musiche talmente potenti da creare coinvolgimento emotivo e abbiamo chiesto ai partecipanti di portare anche la loro musica preferita". Da Battisti al trap.

«Le musiche piacevoli producono dopamina - sottolinea il professore -. In più abbiamo scelto tra gli eventi sportivi quelli che potevano provocare più felicità, dalla vittoria dell’Italia agli Europei alla medaglia d’oro della ginnasta Sofia Raffaeli passando dallo scambio tra i due tennisti Nadal e Federer". Ultimo “ingrediente“ da mettere a confronto: un pensiero felice, anche indicibile, sul quale concentrarsi per 15 secondi.

Le esperienze non sono state presentate a tutti e 40 nello stesso ordine, per evitare influenze. Ad ogni “assaggio“ - anche musicale e visivo - venivano registrati i parametri per cogliere emozioni positive e negative. Encefalogramma, battito cardiaco, sudorazione delle mani. Un face reader analizzava le micro-espressioni del volto. Questionario emotivo iniziale e finale per confrontare le emozioni prima e dopo e la loro rielaborazione. La ricerca sulla “Pasta experience“ è stata svolta in collaborazione con Inc-Comunicazione e per Union Food Pasta. Risultato? La pasta può emozionare in misura paragonabile al pensiero felice, persino di più.

"Dal punto di vista neurofisiologico, mangiare il nostro piatto di pasta preferito, guardare la nostra squadra del cuore segnare il gol della vittoria, rivedere il concerto del nostro artista preferito o pensare ad un momento felice che abbiamo condiviso con i nostri cari, provocano uno stato di attivazione cognitiva ed emotiva paragonabile, specialmente per quanto riguarda i processi di memorizzazione, coinvolgimento e emozionalità positiva", indicano i ricercatori. Ma "è l’atto vero e proprio di assaggiare e assaporare il piatto nel suo pieno sapore a elicitare le memorie e le emozioni più positive". Non solo. L’attivazione cognitiva ed emotiva determinata dall’assaggio della pasta è così forte, piacevole e coinvolgente da persistere anche nei momenti successivi. "La pasta è stata la preferita: non solo ha registrato un indice emotivo più positivo rispetto agli altri indicatori, ma addirittura nelle persone che hanno dichiarato che la musica preferita genera più felicità è stato misurato il contrario. Il dichiarato è una razionalizzazione, noi misuriamo la reazione più istintiva del corpo e anche quello che la persona non ci potrà mai raccontare".

Già nel 1963 David Ogilvy aveva evidenziato come "Il vero problema di chi fa le ricerche di mercato è che le persone non pensano a quello che sentono, non dicono quello che pensano e non fanno quello che dicono". "È proprio così - chiude Russo -. E siamo anche più influenzabili di quanto ci si possa immaginare. Ma attenzione: un prodotto cattivo, rimane cattivo, mentre con una buona comunicazione un prodotto buono può essere percepito migliore". Il “laboratorio delle emozioni“ della Iulm lo sta dimostrando anche con altri esperimenti su packaging e non solo: "Stiamo lavorando sugli effetti che il sound del tappo di sughero ha sulla percezione della qualità del vino tra esperti e non esperti. E ci sono già risultati sorprendenti", anticipano i ricercatori della Iulm, pronti ad aprire un nuovo spazio interattivo dedicato al Neuromarketing e alle emozioni.

 

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