
Un gruppo di migranti
Milano, 13 febbraio 2017 - Nel 2035 ogni tre residenti a Milano uno sarà straniero. La stima è dell’Ufficio Statistica del Comune ed è contenuta nel programma operativo dell’assessorato al Welfare presentata ieri nell’ambito della commissione congiunta Bilancio-Politiche socialI sulla manovra economica comunale del 2018. Nel documento si legge: «Milano è il centro pulsante di un territorio, quello lombardo, che si presenta come la Regione italiana con il più alto numeri di immigrati, anche in virtù dell’alta attrattività occupazionale: in totale il 1° gennaio 2017 sono residenti circa un milione e 140 mila stranieri. La popolazione residente a Milano di cittadinanza non italiana è passata dall’essere meno dell’8% del totale della popolazione residente nel 1999 al 18,8% nel 2017. Le stime dell’Ufficio Statistica del Comune ci dicono che da qui al 2035 i residenti stranieri saranno quasi il 30% della popolazione residente».
Dati che aprono un confronto in commissione. Il primo a citare «i numeri sull’aumento dal 18,8% al 30% di stranieri da qui al 2035» è il capogruppo della Lega Alessandro Morelli: «Propongo di dividere l’assessorato alle Politiche sociali in due: uno per il Welfare e l’altro per il sostegno all’immigrazione. Fino a qualche anno fa l’immigrazione in città era una risorsa, oggi non più. C’è un limite alle risorse economiche per sostenerla?». L’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino commenta: «Il 30% di stranieri a Milano nel 2035? Questi numeri non si riferiscono agli stranieri che arrivano con i barconi, ma a tutte le comunità straniere, a partire da quella filippina. A Milano ci saranno sempre più bambini di nuove famiglie e per questo motivo bisognerà lavorare ancor di più per percorsi di integrazione e legalità. Non bisogna generalizzare. La comunità cinese, ad esempio, è cresciuta tantissimo ma ha conosciuto un processo di integrazione molto positivo. In alcuni quartieri periferici, invece, la presenza degli stranieri è molto complicata e crea paure».
In Commissione si è parlato anche del Relocation Center. Quando aprirà e dove sarà? Majorino ne prevede l’apertura «a fine marzo» ma precisa: «Non sarà un centro di accoglienza, ma un’unità operativa che si occuperà di rimpatri assistiti e distribuzione dei migranti sul territorio. Sarà in via Scaldasole, dove il Comune ha già alcuni uffici».
L’ultimo tema riguarda l’aumento dei fondi statali per l’immigrazione a Milano, che nel 2018 saranno 28,4 milioni di euro, 5 milioni in più rispetto al 2017. Come saranno spesi? «Si tratta di un aumento legato allo Sprar (il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, ndr) – spiega Majorino –. Noi attualmente abbiamo 422 posti Sprar, vogliamo arrivare a 578. I posti Sprar costano di più di quelli nei centri di accoglienza perché sono di migliore qualità: i migranti qui collocati non creano problemi. I 578 posti sopracitati non sono nuovi, ma fanno parte dei 960 posti nei centri di prima accoglienza».