Strade e aziende riaperte, prove di normalità

Lavoratori e residenti di Sesto Ulteriano cercano di voltare pagina. Ma lo shock non si cancella: "Sembrava un attentato"

Strade riaperte al traffico e aziende di nuovo in attività. Sesto Ulteriano prova a tornare alla normalità dopo il terribile incendio di mercoledì. Certo, le immagini del rogo restano ancora scolpite nella mente di chi ha assistito dal vivo alla scena. Come Marco Rizzieri, dipendente di Tecnochimica, azienda che si trova a pochi passi dal capannone andato a fuoco, sull’altro lato della strada: "Ero all’esterno della mia ditta a fumare una sigaretta con un collega, quando ho sentito un boato, vetri che saltavano, allarmi che suonavano e quella densa colonna di fumo. Ho pensato a un attentato terroristico: ho temuto per la mia vita. Oggi (ieri, ndr), a incendio spento, si vede la devastazione. Paura? Ci hanno permesso di tornare la lavoro, vuol dire che la situazione è sotto controllo". A infondere fiducia è anche la presenza dei vigili del fuoco, ancora impegnati a presidiare l’area e a smassare le macerie. "Mi dispiace davvero per quello che è successo, tanto più che la Nitrolchimica è sempre stata attenta alla sicurezza, all’ambiente e alla formazione del personale. Si applicavano procedure rigorose, lo si capiva anche da come veniva regolato l’arrivo dei camion ai cancelli. Prima d’ora quest’azienda non aveva mai generato preoccupazioni", osserva Piero Dell’Acqua, consulente di Tecnochimica.

Intanto Sipem Sos Lombardia, gruppo degli psicologi delle emergenze con sede a Melegnano, ha messo il call center a disposizione di chi ne avesse bisogno: dai dipendenti della ditta ai loro familiari, dai soccorritori ai residenti. Basta inviare un messaggio al numero 3791898986 per essere ricontattati entro 48 da uno degli esperti di Sipem. "In caso di necessità, si viene indirizzati verso i servizi di supporto sul territorio – spiega Roberta Brivio, presidente del gruppo di psicologi –. Si è trattato di un evento molto impattante a livello emotivo, qualcuno può essere ancora comprensibilmente spaventato". Alessandra Zanardi

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