REDAZIONE MILANO

Un amore lungo oltre mezzo secolo: "Salvate il luogo del primo bacio"

Vittorio e Antonietta chiedono di riqualificare i Magazzini Raccordati di Marianna Vazzana

Antonietta e Vittorio ieri e oggi

Milano, 15 marzo 2015 - Antonietta prendeva il tram numero 13 da piazzale Corvetto fino a piazza Morbegno e dal finestrino cercava con lo sguardo il suo Vittorio. Ogni giorno, puntuale, lui la aspettava alla fermata. Poi le stringeva la mano, la accompagnava sotto il tunnel della stazione Centrale che sbucava in via Sammartini, all’altezza di via Zuccoli. E un pomeriggio la baciò. Era il 1950. Oggi Vittorio Valente ha 85 anni, Antonietta Paravan 79. L’anno prossimo festeggeranno i 60 anni di matrimonio, circondati dall’affetto delle due figlie e dei tre nipoti. Sotto le gallerie della Ferrovia è cominciata la loro storia d’amore. Così a Vittorio è venuto spontaneo aderire all’appello lanciato dal gruppo Fas (Ferrante Aporti Sammartini) nei mesi scorsi per inserire i «Magazzini raccordati» della Stazione Centrale, abbandonati da anni, silenti e tetri tra una galleria e l’altra, tra «I luoghi del cuore». Un censimento promosso dal Fai (Fondo ambiente italiano) in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che chiede ai cittadini di tutta Italia di indicare i posti a cui sono emotivamente legati, con l’obiettivo di proteggerli o recuperarli. Ed è stato un successo: i Magazzini Raccordati hanno ottenuto più voti in assoluto a Milano: 4.994, al 73° posto in tutta Italia.

L’anno scorso i Magazzini hanno tagliato il traguardo del secolo di vita: oltre cento spazi distribuiti lungo due chilometri, sotto i binari, tra le vie Ferrante Aporti e Sammartini. In stile tardo liberty con influenze decò e particolari portoni in ferro battuto, secondo i cittadini rappresentano un sito da portare a nuova vita. Da anni si parla di progetti di riqualificazione, non ancora andati in porto. E la gente del quartiere, ma non solo, spinge sull’acceleratore. Se i voti avessero un peso, quello di Vittorio sarebbe come un macigno perché sotto quelle arcate lui ci ha davvero lasciato il cuore. «Ho dato il primo bacio a mia moglie, all’altezza del civico 65 di via Sammartini», racconta. Figlio di un ferroviere, abitava nel quartiere. Antonietta viveva con la famiglia a Greco, poco distante. Lui l’ha corteggiata in una sala da ballo, lei ha compiuto la prima pazzia d’amore: «Lavoravo alla Dulciora, alle spalle di casa mia. Ero una ragazzina, per poter incontrare Vittorio mi ero fatta trasferire in piazzale Corvetto, dall’altra parte della città: in questo modo avrei dovuto prendere il tram, la scusa perfetta per rincasare un po’ più tardi e incontrarlo». Vittorio ha lavorato una vita come autista e poi come commesso, oggi si diletta alla bocciofila della Martesana. Ma tutte le mattine c’è un appuntamento irrinunciabile: i due passeggiano insieme al Parco Nord, poi sorseggiano il caffè. Ma niente mani che si stringono, «altrimenti i miei amici mi riderebbero dietro – sorride Vittorio –. Mi chiederebbero se ho paura che lei scappi via». Nella classifica del Fai hanno ottenuto oltre mille voti «La Goccia» di Bovisa con i suoi gasometri (1.551 voti), il Velodromo Vigorelli (1.483), il Parco Solari (1.255), la Certosa di Garegnano (1.228) e l’Archivio dell’Ospedale Maggiore (1.170).