
L'archistar e presidente della Triennale, Stefano Boeri
Milano, 4 febbraio 2025 – Si stanno tenendo questa mattina, martedì 4 febbraio, gli interrogatori preventivi riguardo la richiesta della Procura di Milano di misure cautelari nell'inchiesta sul concorso sulla progettazione della Beic, la Biblioteca europea di informazione e cultura, che dovrebbe sorgere nel 2026 nella zona centrale di Porta Vittoria a Milano.
Il primo a essere sentito dal gip Luigi Iannelli è stato Stefano Boeri, assistito dall'avvocato Francesco Mucciarelli. Per l'architetto di fama internazionale, la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano e i pm Paolo Filippini, Mauro Clerici e Giancarla Serafini hanno chiesto gli arresti domiciliari con l'accusa di turbativa d'asta. “Ho risposto nel dettaglio circa le contestazioni e attendo con fiducia le valutazione del gip”, ha detto l’archistar dopo due ore e mezzo nell’aula del gip.
“Sono sorpreso e molto turbato”, aveva commentato Boeri subito dopo aver appreso la notizia qualche giorno fa. “Attendo con fiducia l’incontro con il giudice per le indagini preliminari allo scopo di poter finalmente chiarire la mia posizione”.
Zucchi
Dopo di lui, è entrato in aula Cino Zucchi. All'uscita, dopo due ore dal gip, ha detto: “Ho avuto sempre un comportamento corretto e lineare nella giuria, non sapevo di chi fossero i progetti, li ho valutati, ho lavorato e giudicato nell'anonimato totale e non ho mai incontrato i progettisti”.
A proposito dell’interrogatorio Zucchi sha spiegato di aver che “in maniera molto aperta ho chiarito tutti i dubbi che potevano avere il gip e i pm. Ho delucidato zone su cui loro potevano avere dei dubbi, quindi sono molto fiducioso che abbiano compreso il rigore del mio comportamento".
La Fondazione
Sulla notizia era intervenuta anche la Fondazione Beic, che si occupa di promuovere, formare e diffondere espressioni della cultura e dell’arte, perseguendo finalità di istruzione ed educazione attraverso la realizzazione e la gestione della Biblioteca europea di informazione e cultura. “La Fondazione Beic – si legge – prende atto dagli organi di stampa dell’esito della chiusura delle indagini relative al concorso internazionale di progettazione della nuova Beic. Come Fondazione rinnoviamo la piena fiducia nell’operato della Commissione presieduta dall’architetto Boeri, come anche nel lavoro della magistratura, certi che l’evolversi dell’iter giudiziario chiarirà la trasparenza dell'operato della Commissione”.
L’indagine
L’archistar padre del "Bosco verticale" e direttore della Triennale è finito sotto la lente della Procura nell’ottobre del 2023, come detto, per turbativa d’asta in relazione al progetto della Biblioteca europea di informazione e cultura (Beic) che dovrebbe sorgere a Porta Vittoria. Nel registro degli indagati per la gara pubblica indetta dal Comune di Milano relativa al concorso internazionale di progettazione per la realizzazione della nuova Beic, c’erano Boeri e Cino Paolo Zucchi, nelle vesti di commissari, e i vincitori Manuela Fantini, Angelo Raffaele Lunati (docente al Politecnico e capogruppo del progetto vincitore) e Giancarlo Floridi. Sono accusati di turbata libertà degli incanti “perché, in concorso tra loro, turbavano la gara pubblica indetta dal Comune di Milano”, relativa alla realizzazione della nuova Biblioteca, “attraverso mezzi fraudolenti”.