Stazione Centrale scoppia, ipotesi Tav a Garibaldi per i Frecciarossa

Si parte a dicembre. L’obiettivo è trasferire anche molti convogli locali: "Via al confronto"

Treno Frecciarossa

Treno Frecciarossa

Milano, 29 novembre 2019 -  La stazione Centrale di Milano è satura e sono già stati avviati uno studio e i contatti necessari per decongestionarla dirottando alcuni treni su altre stazioni cittadine, a partire dalla stazione di Porta Garibaldi. Qui potrebbero essere spostati, in particolare, le Frecce che servono la tratta Torino-Venezia facendo tappa anche nel capoluogo lombardo. Per perfezionare le scelte occorreranno 18 mesi, ma i risultati dell’opera di snellimento del traffico sui binari della Centrale saranno evidenti già da dicembre del 2020.

A confermare l’esistenza del problema e l’avvio del piano per risolverlo è Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), a margine dell’audizione di ieri al Pirellone, sede della Regione Lombardia. Nelle scorse settimane Claudia Terzi, assessore lombarda ai Trasporti, aveva anticipato il tema: «Rfi ci ha fatto sapere che in Centrale non ci sta più uno spillo». E ieri ecco Gentile: «Come azienda abbiamo dichiarato la saturazione della stazione Centrale di Milano in alcuni orari della giornata. È evidente che adesso dobbiamo avviare un’interlocuzione con le imprese ferroviarie, con Trenord e con la Regione Lombardia per cercare di studiare un meccanismo di alleggerimento». «Milano – ha sottolineato Gentile – è dotata di diverse stazioni e valorizzarne altre può significare progettare un nuovo sistema di offerta anche per il trasporto regionale, un sistema che probabilmente può dare risposte anche più efficaci delle attuali». Tradotto: si parte dall’alta velocità ma anche alcuni treni dei pendolari lombardi dovranno poi cambiare la banchina di arrivo.

Quando gli si chiede se la stazione di Porta Garibaldi possa assorbire parte delle tratte della Centrale, Gentile risponde: «Porta Garibaldi rappresenta un’ottima opportunità per il nodo di Milano perché è una stazione inserita in un contesto urbano che è stato completamente recuperato e valorizzato. Sotto certi aspetti Porta Garibaldi è più centrale della stazione Centrale e credo che possa avere un grande ruolo nel decongestionamento di quest’ultima». Quanto ai tempi per completare il piano di alleggerimento, Gentile è chiaro: «I tempi sono definiti da una procedura precisa che passa dal confronto con tutte le parti interessate, dalle aziende ferroviarie alla Regione fino alle autorità nazionali di regolazione del trasporto ferroviario. Per completare tutti i passaggi occorrono 18 mesi. Ma la procedura è avviata».

I primi cambiamenti già da dicembre di quest’anno con il dirottamento di qualche treno dell’alta velocità e, fanno sapere dallo staff di Gentile, «già da dicembre 2020 le novità saranno evidenti». I numeri, allora. Con l’orario invernale che entrerà in vigore da metà dicembre, in stazione Centrale confluiranno ogni giorno 710 treni. Oggi se ne contano 680, mentre nel 2015 erano 550. E ogni giorno ci sono almeno 70 convogli che «tagliano la stazione», vale a dire: convogli che usano Milano come tappa intermedia occupando i binari per un tempo significativo.

 

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