Stazione Centrale: scatta la fuga da Milano

Code ordinate per le partenze in treno. Ma in tanti si lamentano per il costo dei biglietti: "Prezzi raddoppiati"

Viaggiatori alla stazione Centrale di Milano

Viaggiatori alla stazione Centrale di Milano

In fuga da Milano per aggirare i divieti che scatteranno da lunedì: le stime parlano di 200mila persone in movimento verso altre Regioni, di cui 80mila in aereo, 50mila in treno e il resto in auto. Almeno ieri, però, l’esodo dalla Centrale non ha assunto proporzioni “bibliche”. Il film delle partenze isteriche del 7 marzo non si è ripetuto. È vero che i treni sono sold out, in particolare verso il Sud, ma i convogli devono viaggiare al 50% di capienza per rispettare le norme anti-Covid e in numero ridotto del 70% rispetto al pre-pandemia. Il flusso dei viaggiatori è stato costante e ordinato in tutti i momenti della giornata, con percorsi separati e controlli ai tornelli. Sono stati soprattutto gli studenti universitari a decidere di mettersi in viaggio verso le città di origine, approfittando degli ultimi giorni “liberi”.

Le restrizioni agli spostamenti scatteranno lunedì: non sarà più possibile muoversi da una Regione all’altra se non per motivi di lavoro, necessità o urgenza. Chi non ha prenotato con largo anticipo lamenta il “salasso”. Giulia Bibibaldi, studentessa di Scienze Politiche alla Bocconi, torna a Roma: "Ho speso la bellezza di 110 euro, solo andata, acquistando il biglietto una settimana fa. Di solito sono un’ottantina. Nella Capitale ci dovrò rimanere fino a quando non saranno consentiti gli spostamenti tra le Regioni gialle, dunque fino al 6 gennaio. Un vero peccato: tutte le amicizie ormai sono al Nord". Fabio Rossi, impiegato di un ateneo milanese, ha sborsato 92 euro per tornare a casa nel Trevigiano: "Più del doppio della media". In Veneto lo aspettano le misure più restrittive del governatore Luca Zaia, che ha deciso di vietare gli spostamenti tra Comuni dopo le 14: "L’idea non mi rende felice", dice.

"Viviamo in un clima di scarsa libertà, ma, vista la situazione sanitaria, non si può fare altrimenti", il giudizio ponderato di Juseph Diri, studente di Ingegneria al Politecnico diretto in Alto Adige. Un ragazzo previdente: "Ho acquistato il biglietto a 60 euro. Non ho speso di più del solito perché ho fatto la prenotazione tre settimane fa. Il tempismo in questi casi conta molto". Gilda Matteucci torna a Bologna dalla famiglia: "Il Capodanno a casa? A me e al mio ragazzo non spiace, è da marzo che viviamo tra le quattro mura domestiche. La discoteca non ci interessa. Abbiamo tanti esami per Ingegneria a gennaio, ne approfitteremo per concentrarci solo sullo studio". Poco entusiasta della “reclusione” forzata è Elena Togni, che va a Verona: "Senza amici e senza uscite, sarà un ultimo dell’anno decisamente triste".

 

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