
Controlli in stazione Centrale (Newpress)
Milano, 6 novembre 2019 - Il bilancio provvisorio del 2019 potrebbe bastare per un intero quadrante della città. E invece i numeri che stiamo per elencare riguardano solo l’attività del commissariato Garibaldi-Venezia in piazza Duca d’Aosta, una delle zone più problematiche della città e più volte finita nel mirino per episodi di degrado e microcriminalità: in dieci mesi, gli agenti di via Schiaparelli, coordinati dal primo dirigente Salvatore De Bartolomeis e dal vicequestore aggiunto Alessandro Chiesa, hanno arrestato 110 persone e ne hanno indagate altre 375; controllati complessivamente quasi in 2mila, e di questi 1.236 sono stati accompagnati in Questura per accertamenti. I reati più comuni: spaccio di droga, furti e rapine ai passanti.
Risultato : i bivacchi si sono notevolmente ridotti, con una sensibile diminuzione delle presenze rispetto al periodo più complicato dell’emergenza sbarchi; e sembra che pure i pusher abbiano deciso di cambiare aria, spostandosi nella vicina via Benedetto Marcello o in via Vittorio Veneto. Il cambio di strategia sul territorio è passato innanzitutto da un’intensificazione dei cosiddetti «pattuglioni», i controlli in forze della polizia che vedono impiegati anche agenti di Scientifica, Ufficio immigrazione, unità cinofile e Reparto mobile: ne vengono effettuati tre a settimana. Di più : nelle ultime settimane, su input del questore Sergio Bracco, la Venezia bis, la Volante del commissariato, è stata dispensata dagli interventi richiesti dalla centrale operativa e dedicata a piazza Duca d’Aosta, in particolare nei turni di sera e notte; questo vuol dire che ogni giorno dalle 19 alle 7 c’è una macchina della polizia che si occupa esclusivamente dell’area davanti alla Centrale, spesso con l’ausilio di altre due-tre auto. Il colpo d’occhio, in effetti, rimanda un’immagine del tutto diversa rispetto a qualche tempo fa: i giardinetti a forma di mezzaluna sul lato di via Pisani (spesso utilizzati come imbosco della droga) sono semideserti, così che la porzione di piazza nei pressi del negozio di souvenir di Carlo Bianculli, che negli anni scorsi aveva denunciato su queste pagine l’«assedio» di decine di persone a tutte le ore.
Ovviamente, gli investigatori più esperti sanno benissimo che l’opera è tutt’altro che terminata e che, come nel caso del boschetto di Rogoredo, la situazione va comunque monitorata per evitare che la situazione torni preoccupante. E del resto l’esito del «pattuglione» di ieri, che il Giorno ha seguito, lo dimostra: dei 21 controllati, 6 sono stati portati in Questura per approfondimenti; in 4, nordafricani muniti di un lasciapassare sloveno acquisito lungo la rotta balcanica (il fenomeno è seguito perché già riscontrato in più occasioni), sono stati rilasciati, mentre un algerino e un albanese sono destinati rispettivamente a un Cpr e al rimpatrio immediato. Nel tardo pomeriggio, poi, i segugi dell’Investigativa hanno pedinato un pusher tra via Vitruvio, via Lepetit e piazza Luigi di Savoia, fino a fermarlo dopo una cessione: negli slip aveva due dosi di marijuana e una cocaina. Lo spacciatore, senegalese di 17 anni, è stato denunciato; in banca dati è spuntato un precedente per violenza sessuale a Firenze datato 2017, quando fu arrestato dopo aver palpeggiato con insistenza glutei e gambe di una turista «agganciata» con una scusa.