MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Milano, Starbucks 'sfratta' l’edicola sociale

La caffetteria chiede l’area pedonale, Sala si accorda con don Rigoldi

L'edicola sociale davanti all'ex palazzo delle Poste

Milano, 7 febbraio 2018 - Starbucks "sfratta" l’edicola sociale di don Gino Rigoldi dall’area pedonale davanti all’ex Palazzo delle Poste dove a ottobre aprirà la caffetteria a stelle e strisce. Uno «sfratto» concordato, nessuna polemica, nessun ricorso al Tar. Il marchio statunitense vuole utilizzare il maxi-marciapiede di fronte al nuovo Starbucks Reserve Roastery in cui lavoreranno 150 dipendenti e ha chiesto al sindaco Giuseppe Sala di intervenire per far traslocare l’edicola.

Un particolare svelato dallo stesso primo cittadino lunedì sera al Teatro Melato nel corso della presentazione del suo libro Milano e il secolo delle città: «Starbucks ci ha chiesto di avere lo spazio sulla piazza per mettere i tavoli, ci vuole il parere della Soprintendenza. E bisogna anche risolvere la questione dell’edicola, dove lavorano dei protetti di don Gino Rigoldi. Ho chiamato don Gino e gli ho chiesto come possiamo risolvere la cosa. L’edicola si sposta, poi vediamo cosa dice la Soprintendenza». La trattativa è ancora in corso, il Comune non ha ancora trovato un luogo alternativo per l’edicola, anzi per il Social Press Point, la prima «edicola sociale» in Italia, nata nel maggio del 2015 su iniziativa della Comunità nuova Cooperativa sociale onlus collegata all’associazione milanese presieduta da don Rigoldi. Perché edicola sociale? Per due motivi. Il primo è che l’edicola ha già rappresentato una concreta occasione di riscatto per persone in difficoltà. Nel 2015, infatti, tre persone con un passato difficile alle spalle sono andate a lavorare nell’edicola sociale. Il Social Press Point, un anno dopo, è stato rilevato da un’altra persona legata al Comunità Nuova ed è decollata dal punto di vista economico, ma tenendo in considerazione qualche paletto etico. Sì, perché l’edicola – e questo è il secondo motivo per cui si può definire «sociale» – ha deciso di non vendere gratta e vinci, biglietti della lotteria e tutto ciò che può avvicinare le persone al gioco d’azzardo. Non solo. L’obiettivo finale è realizzare progetti a favore dei cittadini meno fortunati grazie alle donazione ricevute dai clienti dell’edicola.

Il Social Press Point continuerà a vivere, ma lontano da piazza Cordusio, una delle piazze più centrali della città. Sala, dopo aver concordato il trasloco dell’edicola con don Rigoldi, ha già messo al lavoro i tecnici del Comune per trovare un altro luogo idoneo ad ospitare la rivendita di giornali e non solo. Un luogo non troppo periferico e che possa confermare un giro di affari simile al gestore dell’edicola sociale. Impresa non facilissima, visto che molte piazzole in centro destinate alle edicole sono già occupate. Una possibile alternativa potrebbe essere l’acquisto da parte di Starbucks di una piazzola per edicola non troppo lontana da piazza Cordusio. La Soprintendenza, infine, dovrà dare il suo parere su un’area commerciale con tavolini e sedie targate Starbucks di fronte allo storico ex Palazzo della Poste riconvertito a caffetteria-torrefazione 2.0.