NICOLA PALMA
Cronaca

Lo stalker seriale arrestato a Milano, ecco come perseguitava le vittime: “La curva più bella di una donna è il suo sorriso”

Il 38enne è accusato di aver perseguitato 15 donne in tutta Italia: prima la richiesta di amicizia sui social, poi i fiori e i messaggi, infiene gli appostamenti e le minacce

L'arresto della polizia (Archivio)

Milano – La richiesta di amicizia sui social e il mazzo di fiori con frase a effetto: "Penso che la curva più bella di una donna sia il suo sorriso. Questo è l'unico modo che avevo per farmi notare da te. Buona giornata". Poi gli atteggiamenti sempre più possessivi con donne che alla fine erano delle sconosciute, le minacce e gli appostamenti sotto casa o davanti al luogo di lavoro.

Il rifiuto dei genitori

È il profilo di Antonio Cataldi, 38 anni, che emerge dall'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Giulio Fanales con l'accusa di atti persecutori: inizialmente, il giudice aveva disposto gli arresti domiciliari nel paese natale dell'uomo, a Colleferro, ma il rifiuto dei genitori a ospitarlo a casa loro ha automaticamente tramutato la misura dei domiciliari in quella del carcere, a Poggioreale.

La denuncia

Il 28 settembre scorso, si ricostruisce dagli atti, una ragazza si presenta negli uffici del commissariato Ticinese per denunciare quanto le è accaduto negli 8 giorni precedenti. Riferisce che il 20 settembre ha ricevuto una richiesta di amicizia dall'account Instagram di un tale Antonio Cataldi. Sei giorni dopo, un fiorista di Porta Romana la chiama per avvisarla di aver ricevuto un ordine di ingente valore per la creazione di un mazzo di fiori di lei. La giovane, inizialmente lusingata da quelle attenzioni, accetta di farsi consegnare il regalo sul luogo di lavoro, richiedendo però che l'indirizzo resti segreto. “Questo è l'unico modo per farmi notare da te! Antonio Cataldi”, il messaggio, a cui la destinataria risponde con un invito a bere un caffè insieme per sdebitarsi.

Sempre più ossessivo

Da quel momento, il corteggiatore iniziava a farsi insistente e molesto: prima le foto di oggetti preziosi (una borsa di Yves Saint Laurent e una collana di Gucci) per convincere la ragazza a iniziare una relazione; poi vocali, messaggi e chiamate, con un ritmo sempre più ossessivo. A quel punto, la giovane decide di interrompere qualsiasi contatto, ma è tutto inutile: il trentottenne continua a tormentare la vittima, generando in lei "ansia e preoccupazione". La ragazza è talmente terrorizzata che smette di presentarsi al lavoro e cambia casa, andando a dormire nell'abitazione del padre.

Le foto da San Vittore

Nell'ordinanza, si fa riferimento anche a un altro episodio, risalente al 2022, che ha coinvolto un'altra ragazza milanese. Pure in questo caso, tutto è cominciato con un mazzo di rose e un biglietto: "Penso che la curva più bella di una donna sia il suo sorriso". Col passare dei giorni, Cataldi inizia ad accusare la giovane di essere distaccata e la intimidisce dicendo: "Succede una guerra". Il 26 luglio 2022, le minacce salgono di livello: il trentottenne invia alla ragazza foto della Stazione Centrale, del carcere di San Vittore e dell'androne del condominio dove lei vive, per darle prova della sua presenza in città. E arriviamo al 21 novembre, quando Cataldi, secondo le accuse dell'aggiunto Maria Letizia Mannella e del pm Alessia Menegazzo, si presenta sotto casa della vittima e chiede informazioni al portinaio. Un pressing asfissiante che genera nella ragazza "un grave turbamento psicologico" e che le provoca anche pesanti problemi sul posto di lavoro. "I resoconti delle persone offese appaiono del tutto attendibili, in quanto dotati di intrinseca coerenza e logicità", si legge nel provvedimento del giudice Fanales, sulla base degli accertamenti investigativi degli agenti coordinati dal dirigente Alessandro Chiesa.

Quindici casi in tutta Italia

Dagli approfondimenti di indagine, è emerso "come l'odierno indagato abbia in realtà posto in essere condotte del tutto analoghe con numerose ragazze (individuate a oggi nel numero di 15) sparse su tutto il territorio nazionale". Cataldi risulta indagato a Roma per minacce e lesioni ai danni di un'altra ragazza, che lo ha denunciato il 4 ottobre scorso: la giovane ha riferito di essere attirata in un albergo, minacciata di morte, strattonata per il collo e colpita con schiaffi al volto. Infine, gli archivi delle forze dell'ordine raccontano che il trentottenne è "un soggetto recidivo, per aver riportato sin dal 2014 diverse condanne, alcune di queste a pena sospesa e altre scontate in regime di detenzione domiciliare, per atti persecutori, sequestro di persona, lesioni personali e reati contro il patrimonio.