San Siro, un tetto verde per correre in vetta. Di Pasquale: l'idea per salvare il Meazza

Il progetto di recupero prevede una copertura verde con negozi, ristoranti e centri benessere. Si potrà ammirare Milano dall'alto

Come potrebbe essere San Siro in futuro

Come potrebbe essere San Siro in futuro

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“Luci su San Siro’’. Si intitola così il dibattito organizzato dall’Ordine degli Architetti oggi dalle 18 alle 21 nella sede di via Solferino 17-19. Si parlerà del futuro dello stadio Meazza: l’Ordine ha selezionato sei progetti firmati dagli architetti Pierfrancesco Sacerdoti, Luca Bigliardi, Francesco de Agostini, Andrea Beretti, Riccardo Aceti, Massimo Roj, Emilio Battisti e Joseph Di Pasquale, che ci anticipa il suo.

Architetto Di Pasquale, il suo progetto si chiama “San Siro Park’’. Lei è favorevole al nuovo stadio ma punta a dare una nuova vita al Meazza conservandone alcune parti. Quali?

"Il mio progetto punta a conservarne l’impronta, dunque il perimetro del secondo anello e alcune torri del terzo anello. Il mio ragionamento parte dal fatto che il patrimonio immateriale di San Siro è molto più importante di quello materiale. Ad esempio, il brand Ferrari vale 2,5 miliardi di euro. C’è da chiedersi quanto valga il brand San Siro. Demolire il Meazza vorrebbe dire spazzare via tutto, perché il nuovo stadio non potrà ereditare il brand San Siro al 100%".

Cosa prevede la rifunzionalizzazione dell’attuale stadio proposta nel suo progetto?

"San Siro si trasformerebbe in una grande struttura ascensionale grazie alle rampe del primo e secondo anello e alle torri del terzo. L’opportunità è costruire una grande copertura verde al di sopra del secondo anello, un giardino pensile con una pista per lo sky jogging, un centro benessere, una spiaggia e un ristorante girevole, che sarebbe il primo in Italia a ruotare per consentire ai clienti di mangiare guardando il panorama a 360 gradi. Ho chiamato questo tetto fruibile a 40 metri d’altezza “Sky Island’’".

Un particolare del progetto di recupero
Un particolare del progetto di recupero

Un’isola nel cielo. Al posto del sottostante campo di gioco, invece, il suo progetto prevede di creare una serie di attività.

"Attività che possano produrre un reddito per il privato che decidesse di realizzare il progetto, che punta a creare una community del calcio globale".

In che modo?

"Negli spazi interni al Meazza nascerebbe un Museo interattivo del calcio ma anche un hotel tematizzato e ristoranti, conservando alcune curve originali per riprodurre l’effetto dello stadio. Insomma, un parco di divertimento dedicato al calcio".

All’esterno del Meazza, invece, nuovo stadio a parte, cosa prevede il suo progetto?

"Parchi pensili, parcheggi e un boulevard commerciale che userebbe il perimetro iconico dello stadio come sponda. Sul lato di via Achille, a nord, c’è spazio per edifici terziari e direzionali per garantire le volumetrie richieste da Milan e Inter. Il mio progetto è compatibile con gli obiettivi dei club ma non distrugge il patrimonio immateriale dello stadio di San Siro".

Quanto costerebbe realizzare il “San Siro Park’’?

"Centinaia di milioni di euro. È un’operazione che potrebbe essere sviluppata da una società esperta nella realizzazione di Parchi di divertimento"

 

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