San Siro, Sala convoca i club: lo stadio del Milan alla Maura. Ora l’Inter cosa vuol fare?

A rischio il progetto dei club sull’area comunale , ma il destino del “Meazza’’ resta incerto I rossoneri puntano a un nuovo impianto senza cugini. Nerazzurri al bivio: restano o traslocano?

Lo stadio di San Siro (Newpress)

Lo stadio di San Siro (Newpress)

Milano, 28 febbraio 2023 - Vuol vedere le carte e capire a che gioco stanno giocando Milan e Inter. Come un giocatore di poker, per restare nella metafora, il sindaco Giuseppe Sala cerca di capire se i due club calcistici milanesi stiano facendo sul serio o stiano bluffando in tema di nuovo stadio. "Ho chiamato i vertici dei club e ho detto loro di venire in Comune domani mattina (oggi, ndr ) – annuncia Sala a margine di un appuntamento di ieri mattina a Palazzo Marino –. Anch’io, a volte, sono nelle condizioni di non avere informazioni e di leggerle sui giornali. Mentre mi è chiaro, a questo punto, che il Milan guarda con interesse a La Maura, non ho capito invece dove sta guardando l’Inter".

Rossoneri e nerazzurri sembravano aver separato i propri destini sul futuro impianto e sono alla ricerca dell’area giusta per realizzare le loro nuove arene. Per il Milan sono spuntate le ipotesi di Sesto San Giovanni, San Donato Milanese, Rozzano e, la più accreditata, la pista La Maura non molto distante dallo stadio Meazza. Per l’Inter, invece, si parla di una localizzazione ancora top secret. Il Comune, se così andassero le cose – due nuovi impianti in due aree lontane da San Siro –, rischierebbe di restare con il cerino in mano. Sì, perché finora Milan e Inter erano rimaste unite nel portare avanti il progetto di un solo nuovo stadio rossonerazzurro nel parcheggio e parco dei Capitani proprio di fianco alla Scala del calcio, il cui destino sarebbe stato quello di essere demolita e lasciare spazio a un distretto sportivo e commerciale gestito anch’esso dai club. Un progetto sul quale ormai è d’obbligo usare il condizionale, nonostante i quattro anni di iter progettuale, le due delibere della Giunta comunale sull’interesse pubblico al piano economico-finanziario dei club, il dibattito pubblico che si è concluso lo scorso 18 novembre, le richieste di modifica al progetto – capienza da 60 mila a 70 mila posti, almeno il 50% dell’area a verde, 40 milioni di euro per riqualificare il quartiere di case popolari limitrofo all’area dello stadio – che le due società sembravano pronte ad accettare. Sembravano, perché alla fine, secondo alcune insistenti indiscrezioni, il presidente rossonero Jerry Cardinale ha deciso di cambiare strategia, mettere da parte l’accordo con l’Inter e puntare su uno stadio tutto milanista nell’area privata della Maura. Addio all’investimento di 1,3 miliardi di euro per cambiare il voto dell’area di San Siro dove c’è lo stadio costruito nel 1926 e destinato, cento anni dopo, ad ospitare la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026.

La mossa del Milan ha costretto l’Inter a rivedere i suoi piani. La società di Steven Zhang resterà a giocare al Meazza oppure, come ipotizzano alcuni, cercherà un’area dove costruire un suo nuovo stadio? Sala vuole capire se il club nerazzurro ha già deciso il da farsi, perché dalla scelta dei vertici della Beneamata potrebbe cambiare, e di molto, la posizione di Palazzo Marino, proprietario dell’area di San Siro dove c’è il Meazza. Se i nerazzurri restassero a giocare nella Scala del calcio, il Comune avrebbe risolto il problema: l’attuale stadio non sarebbe demolito. Se invece l’Inter decidesse di costruire un nuovo impianto altrove – ipotesi che alcuni giudicano solo un bluff – il Meazza resterebbe vuoto e potrebbe diventare una Cattedrale nel deserto. Un problema per Sala e per l’amministrazione.

 

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