San Siro, è lite Sala-Inter sul progetto dello stadio

Il sindaco: "Tutto fermo finché il club non chiarirà il suo destino proprietario" La replica nerazzurra: "Dichiarazioni offensive"

Lo stadio San Siro

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Milano - Il sindaco Giuseppe Sala stoppa il progetto del nuovo San Siro almeno "finché l’Inter non chiarirà il suo destino". La società nerazzurra replica con una nota durissima in cui giudica "offensive, irrispettose e irrilevanti" le dichiarazioni del primo cittadino. È polemica sul futuro dello stadio Giuseppe Meazza, ieri si è registrato il punto più basso nei rapporti tra Sala, che pure è un interista doc, e il club presieduto da Steven Zhang.

Ma ripartiamo dall’inizio. Sala, a margine del ricordo delle vittime del Covid, risponde a una domanda sul progetto San Siro e dice a chiare lettere che il Comune non ha intenzione di dare il via libera alla realizzazione del nuovo stadio nell’attuale parcheggio di San Siro e alla parziale demolizione del Meazza per realizzare un distretto sportivo e commerciale, come proposto dai club: "Penso che finché l’Inter non chiarirà il suo destino, per noi le cose devono essere necessariamente ferme. Il punto è, e lo voglio dire con chiarezza ai milanesi: non stiamo parlando dello stadio e solo dello stadio, ma di un progetto in cui la metà dell’investimento è per lo stadio e l’altra metà è per altre cose che portano a comporre il futuro di quell’area. Ciò vuol dire che ci vorranno cinque-sei anni di lavori. Io non posso affidare un’area e un quartiere della città per un così lungo periodo a realtà di cui non ho certa la proprietà futura. Io parlo con rispetto degli Zhang, però devono chiarire il futuro della società. Fino ad allora credo che sia logico fermarsi".

La replica dell’Inter è affidata a una nota che compare sul sito Internet della società nerazzurra: "Fc Internazionale Milano ha una storia gloriosa ultracentenaria. Esisteva prima del sindaco Sala e continuerà ad esistere anche al termine del suo mandato. Troviamo le dichiarazioni del sindaco di Milano offensive nei confronti della proprietà, irrispettose verso la storia e la realtà del club e i suoi milioni di tifosi a Milano e in tutto il mondo nonché irrilevanti rispetto all’attuale iter amministrativo del progetto “Un Nuovo Stadio per Milano’’. Se dovesse essere confermato che l’Inter e la proprietà non sono gradite all’attuale amministrazione, sapremo prendere le decisioni conseguenti".

Parole durissime che a Palazzo Marino non si aspettavano. A questo punto dovranno entrare in azioni le diplomazie comunali e interiste per ricucire lo strappo. Ma la posizione di Sala difficilmente cambierà, perché il sindaco, al di là dei problemi societari dell’Inter, non ha intenzione di dare un parere definitivo sul progetto San Siro prima delle prossime elezioni comunali in programma in autunno. Il motivo è anche politico: il sì alla demolizione, seppur parziale, della Scala del calcio fa perdere voti. Il segretario della Lega Matteo, dopo le dichiarazioni di Sala, gioca di rimessa: "Il sindaco Sala non può scaricare errori, ritardi e litigi politici della sinistra in Comune sulle spalle dell’Inter. Lo dico da milanese e milanista: basta perdere tempo, il nuovo stadio di Milano è un’opportunità di sviluppo e lavoro imperdibile!". Una posizione molto diversa da quella assunta qualche mese fa dal gruppo consiliare della Lega, che aveva addirittura presentato un progetto di riqualificazione del Meazza per dire no al nuovo San Siro. Tant’è. Il commissario milanese del Carroccio Stefano Bolognini è allineato con la posizione di Salvini: "Se Inter e Milan vogliono investire, andrebbero sostenuti. La Lega è assolutamente a favore del nuovo stadio e di tutti gli interventi che danno qualità e sviluppo alla città". Il consigliere comunale di FI Alessandro De Chirico, intanto, osserva: "Il sindaco non vedeva l’ora di trovare una giustificazione per spiegare come mai il dossier “nuovo stadio” è ancora fermo dopo quasi due anni dalla presentazione dei progetti. Ci sta che ci siano avvicendamenti societari, ma è irrispettoso infangare più di 100 anni di storia delle società calcistiche meneghine per tenersi buoni gli ecotalebani".

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