
"La pandemia ha fatto da enfatizzatore a problemi che ci trasciniamo da anni, anche nello sport". A dirlo è Paolo Ferri, docente del dipartimento di Scienze umane per la formazione dell’università di Milano-Bicocca, che è stato fra i curatori della ricerca “Bambini e lockdown un anno dopo“.
Professore, quanto pesa ancora oggi la mancanza di sport per mesi?
"Gli adolescenti hanno sofferto ancora di più dei piccoli la mancanza di sport: non era assente solo nella didattica, anche nelle attività esterne. Sono in un’età di passaggio, il rapporto con il proprio corpo e la relazione con gli altri è fondamentale. È mancato lo sfogo, lo si vede anche nelle sofferenze a livello psicologico degli adolescenti. Lo sport produce endorfine, benessere".
Ora le scuole si stanno muovendo in ordine sparso: tra chi ammette solo attività fisica da fermi e chi cerca di integrare sport di squadra e nuoto.
"È comprensibile. Perché siamo in una fase di transizione, non più ’ dentro’ ma neppure fuori dalla pandemia e c’è la paura di tornarci. Le differenze tra una scuola e l’altra dipendono non tanto dalla sensibilità dei dirigenti ma soprattutto dagli spazi, che spesso mancano".
Come si corre ai ripari?
"La costruzione di palestre nelle scuole elementari è stata inserita anche nel Pnrr, ma i risultati non si vedranno quest’anno, neppure il prossimo. Mancano spazi e figure specifiche alle primarie. La pandemia ha enfatizzato queste mancanze storiche: è tempo di intervenire".
È alta l’attenzione delle famiglie: guai a saltare una lezione di educazione fisica. Finalmente?
"C’è una maggiore consapevolezza della sua importanza. Credo sia frutto di quanto hanno vissuto nei mesi scorsi, con società sportive chiuse e altre aperte perché diventavano “professionistiche“, l’incognita tamponi sì o tamponi no, l’incertezza se iscrivere o meno i figli ad attività extra. Sanno che a loro è mancata tanto, lo si può evincere anche nella nostra indagine".
Tra gli effetti collaterali della pandemia alcuni presidi segnalano un aumento degli infortuni.
"È così, è un classico. Senza un’attività sistematica gli infortuni aumentano perché il fisico non è abituato. C’è un problema di riabilitazione, di riadattamento fisico adesso".
Nella riscoperta dello sport quanto si farà sentire oltre all’effetto post-lockdown anche l’effetto Olimpiadi?
"Non è affatto trascurabile, ma si vedrà soprattutto nelle iscrizioni alle società sportive: è come quando ai miei tempi vinceva Tomba, c’è un trascinamento e credo non mancherà in tutti gli sport. A scuola l’impatto sarà invece inferiore, lo si potrà vedere nelle iscrizioni agli indirizzi sportivi, nella nascita di progetti nuovi, ma in modo più sporadico".Si.Ba.