
Garage abbandonato in via Bonfadini
Milano, 6 aprile 2018 - «Abbandonato da oltre 10 anni, non solo è un immobile fatiscente e degradato ma è anche meta di bivacchi e potenziale nascondiglio di malviventi. Abbiamo il sospetto sia anche covo di pusher e tossici». Lo sottolineano i cittadini della periferia sud est additando l'edificio di via Bonfadini 109, a pochi passi da viale Ungheria, un ex garage con box annessi, di proprietà privata. «Vorremmo che proprietà e amministrazione comunale intervenissero per cercare una soluzione - spiegano - anche ipotizzando una parziale diversa destinazione d'uso e consultando magari i cittadini della zona. Abbiamo raccolto 600 firme per sollecitare le istituzioni ma nulla finora si è mosso».
L'ennesima sollecitazione arriva adesso attraverso Il Giorno, e la voce è quella di Fabrizio Draghi, presidente dell'Associazione comitato di quartiere viale Ungheria e dintorni, ex consigliere di Zona 4. Tra i problemi, evidenzia, «il fatto che la stradina adiacente sia privata. Di conseguenza l'Amsa non può intervenire per la raccolta rifiuti né tantomeno il Comune può installare telecamere come deterrente per chi lascia rifiuti di qualsiasi genere, da lavatrici a pneumatici a bidoni con catrame. L'area diventa una discarica a cielo aperto pericolosa». Ma la situazione poco igienica non è l'unico pericolo: «Si verificano crolli di calcinacci e porzioni di muro, a ridosso del quale peraltro vengono parcheggiate auto, alcune abbandonate», continua Draghi. E poi ci sono problemi di sicurezza: «Ci sono state intrusioni tra quelle mura. E, piu recentemente, nella stradina accanto c'è stata una aggressione con rapina ai danni di una persona anziana». E la proprietà «Dopo innumerevoli solleciti e reclami da parte dei cittadini è intervenuta nel 2015 recintando l'area e pulendo il giardino, ma questo non è bastato. Nel frattempo, oltre ad aver raccolto le firme, noi cittadini abbiamo incontrato il sindaco, assessori e altri rappresentanti istituzionali ma nulla si è mosso».
L'associazione ha pure diffuso un questionario lo scorso novembre «per capire quali fossero i problemi maggiormente sentiti e le soluzioni auspicate per risolverli. Ebbene è risultato negativo il fatto che non ci siano luoghi di aggregazione». In pole position tra i desideri, «la creazione di questi luoghi e il risanamento degli edifici degradati». Draghi conclude: «Nel Regolamento edilizio del Comune, si spiega che è possibile il recupero di aree ed edifici dismessi puntando a riqualificazione sociale e funzionale». Insomma, il sogno sarebbe che l'ex garage potesse diventare una risorsa per il quartiere. «C'è anche un progetto - conclude Draghi - realizzato da studenti del Politecnico». Il tema è stato già affrontato in Municipio 4. «Una questione complessa - commenta il presidente del Consiglio di Municipio Oscar Strano (FI) - il Comune può sollecitare pulizia e vigilanza. Ma qualcosa in più andrà fatto». Marco Cormio (Pd) sottolinea che «bisogna fare i conti con la proprietà. Ma un tentativo va sostenuto, speriamo che la richiesta serva a smuovere le acque».