ANGELO
Cronaca

Sostenibilità Costruiamo la Milano futura

Angelo

Turco*

Dopo alcuni anni di progressiva crescita, dettata da un flusso migratorio positivo proveniente dall’estero e, in misura minore, dal resto d’Italia, Milano ha perso diciottomila residenti nel corso degli ultimi due anni segnati dalla pandemia. Il dato deve far riflettere, perché sappiamo che il bilancio demografico della città era stagnante già prima del Covid e la crescita, fino alla soglia simbolica del milione e quattrocentomila residenti, non derivava dal saldo delle nascite ma, appunto, dai flussi migratori gonfiati dalle tante opportunità lavorative. L’altro elemento su cui finalmente la città si sta interrogando è il continuo, vertiginoso, aumento dei prezzi delle case. E i diciottomila residenti in meno non sembrano incidere minimamente su questo rialzo continuo. Confcommercio invoca la fine dello smart working generalizzato per riportare in città quel milione di city user che prima della pandemia popolavano gli uffici del centro cittadino e con esso i tanti bar e ristoranti oggi semivuoti. Ma, e mi dispiace sinceramente per gli operatori del commercio, Milano non potrà - e non dovrà - tornare esattamente quella “di prima”. Certo, la città ha bisogno di riprendersi, ha bisogno di rilanciarsi dopo due anni di sofferenza economica. Ma lo smart working, in determinati settori, se ben regolato e ben organizzato rimarrà come una eredità positiva. La città era congestionata da un afflusso massivo di lavoratori pendolari: al tempo dell’emergenza climatica, ripensare gli spostamenti delle persone è decisivo per ridurre le emissioni. Quello che tutti dobbiamo imparare è che Milano non è solo la piccola città capoluogo, ma è la grande e vasta città metropolitana. Un tessuto urbanistico e sociale ricchissimo. Impariamo a guardare ad essa nel progettare e pianificare la Milano del futuro: allora, forse, investendo sul trasporto pubblico e favorendo l’allargamento dei servizi e delle opportunità dal centro verso le “periferie”, tanti problemi che sono oggi nelle cronache verranno visti come parte di un processo naturale verso una grande, sostenibile Milano di domani.*Vicepresidente Consiglio

Comunale di Milano