GIOVANNA PAVESI
Cronaca

Dal tutù a Sorrentino, Alessandra Scarci: "Io, una delle ragazze di Scamarcio"

“Loro” raccontato dalla milanese

Alessandra Scarci è una giovane attrice Cresciuta con la danza ora recita

Milano, 27 aprile 2018 - La prima volta su un palco è stata da bambina. Al Carcano, con tutù e scarpe da ballerina. Alessandra Scarci, 24 anni, l’arte ce l’ha sempre avuta dentro. Prima con la danza classica, scelta per avere le basi. E poi con quella moderna. Ha ballato per lavoro, poi ha cambiato strada e si è trasferita all’estero, per imparare l’inglese. Poi è tornata in Italia. E quest’anno è stata la protagonista femminile di un cortometraggio selezionato a Cannes. Ha scritto e interpretato due performance alla Triennale di Milano e ha partecipato a uno show di burlesque al Salone Margherita (l’ex Bagaglino) di Roma. Ha partecipato come figurazione all’ultimo film di Paolo Sorrentino, «Loro», dove interpreta una ragazza madre alla corte di Silvio Berlusconi. Ma alla recitazione ci è arrivata quasi per caso, da adulta. «Anche se fare l’attrice è sempre stata una mia attitudine», spiega.

Com’è nata la passione per il cinema?

«Ho iniziato un paio d’anni fa. Ho avuto delle parti in piccoli cortometraggi e spot pubblicitari. Non ho iniziato con un percorso accademico. Ora però sto frequentando, a Roma, la Studio Cinema International».

Come mai la scelta di iniziare prima di una scuola di recitazione?

«Mi permetto di dire di essere una della vecchia scuola».

Cioè?

«Credo che gli attori si debbano prendere dalla strada: il talento grezzo va coltivato, va fatto respirare e poi va modellato».

Prima della recitazione c’è stato anche un passaggio televisivo. Nel 2014 ha fatto la corteggiatrice a «Uomini e Donne».

«È stata un’esperienza capitata per caso. È stata una pazzia giovanile che ho concluso solo dopo due registrazioni perché non era ciò che stavo cercando. Ora sto studiando e lavoro come attrice cinematografica e teatrale. Non credo di volere tornare a un’esperienza fatta solo per divertimento»

Come è arrivata a Sorrentino?

«Facendo una serie di casting. Il solito percorso».

Avrebbe mai immaginato di interpretare il ruolo della ragazza madre in questo film?

«I personaggi nel film sono corali. Noi siamo un gruppo di ragazze che non hanno connessioni precise con la realtà. Io sono una ragazza molto giovane, portata da Sergio Morra (Riccardo Scamarcio), con un bimbo, che frequenta un ambiente non consono a una mamma».

Che tipo di ragazze dovete interpretare?

«Giovani con grande smania di attenzioni e di fare festa. Dovevamo essere divertite».

Perché è stata scelta, secondo lei?

«Immagino, e spero, per il fatto di aver studiato e per avere gli strumenti adeguati a un film così importante. Poi per vicinanza anagrafica alle protagoniste di quelle vicende».

Com’è stato il lavoro sul set?

«Difficile ma molto interessante. Ti confronti con grandissimi professionisti. È stato complicato anche dal punto di vista fisico (sorride, ndr): sul set stavamo anche 12 ore».

E che impressione le ha fatto Sorrentino?

«Mi ha stupito: durante il set è riuscito a metterci a nostro agio. Cerca di minimizzare la pressione degli attori più giovani, che è sicuramente diversa da quella di giganti come Toni Servillo».

Che ritratto esce di Silvio Berlusconi da un film come questo?

«Quello di un uomo, con delle fragilità. È un film su una persona»