
In auto. Nei parcheggi. In tre giorni diversi. Con tre amanti diverse. Così un manager milanese over 50, dipendente di un’azienda di servizi “impiegava“ il suo tempo mentre avrebbe dovuto essere a casa in malattia. Con un’aggravante. "La malattia era stata certificata per eludere la sospensione dal lavoro e dallo stipendio, come prevede la norma, a causa del fatto che il manager in questione non aveva il Green pass", spiega Valentina Tarricone, general manager dell’agenzia di investigazioni private FirstNet Security. "Non si può immaginare - aggiunge - davanti a quante situazioni ci troviamo facendo il nostro mestiere... Ci sarebbe da scrivere un libro".
In palestra, dall’estetista o a fare la spesa. Questo fanno, chi più chi meno, i lavoratori “finti malati“ da che mondo è mondo. "Queste sono generalmente le situazioni che riscontriamo quando le aziende ci assoldano per verificare che un dipendente non menta sul suo stato di salute".
"Nella maggior parte dei casi, però, veniamo contattati dalle aziende per verificare se i propri dipendenti non lavorino parallelamente per altre aziende, magari concorrenti, sottraendo tempo e segreti industriali a chi li paga. A controllare il rispetto della malattia ci pensano, di solito, i medici fiscali. Ma in questi ultimi giorni, come detto, le agenzie d’investigazione privata vengono assoldate per la questione Green pass. Cioè per verificare se i dipendenti che, a partire dal 15 ottobre (giorno in cui è diventato obbligatorio il Green pass al lavoro), hanno mandato un certificato medico lo abbiano fatto solo per non perdere lo stipendio. Infatti l’azienda, prima che il dipendente arrivi sul posto di lavoro, non può sapere se abbia o meno il certificato verde. L’azienda però riceve, naturalmente, i certificati medici che attestano la malattia e, a questo punto, ci chiede di verificare che il dipendente almeno non sia a spasso a farsi i fatti suoi".
In pratica l’investigatore privato si sostituisce al medico fiscale? "Se volessimo fare un’estrema sintesi si potrebbe dire di sì - sorride Valentina Tarricone -. La realtà è che di medici per effettuare i necessari controlli, soprattutto dopo il boom di malattie successive all’entrata in vigore del Green pass obbligatorio, non sono sufficienti. Ma indipendentemente da questo noi facciamo controlli per conto dell’azienda. E nell’ambito delle nostre attività abbiamo pedinato il manager ’pizzicato’ nei parcheggi con diverse amanti", certificando l’infedeltà aziendale, ma non solo.
Fabio Lombardi