
Sono scesi poco dopo le 16 di ieri pomeriggio i due attivisti del centro sociale "Galipettes occupato" saliti alle prime luci dell’alba sulla gru del cantiere a pochi passi dal Teatro alla Scala per protestare contro il regime del carcere duro, il "41 bis", e l’ergastolo ostativo. I manifestanti hanno esposto sulla gru uno striscione con scritto "41 bis=tortura".
La manifestazione, con fumogeni e un presidio, è stata organizzata per solidarizzare con i "compagnì in cella", Alfredo Cospito, Juan e Ivan, e che stanno facendo lo sciopero della fame. Cospito, in particolare, è detenuto da quasi 10 anni con l’accusa di strage contro la sicurezza dello Stato. L’attentato a Fossano del 2006 per la Cassazione è "strage politica", reato che prevede la pena a vita (ergastolo ostativo). Cospito era stato condannato per aver gambizzato un dirigente dell’Ansaldo.
Le rivendicazioni sono proseguite tutto il pomeriggio e via Verdi è stata chiusa al traffico. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco e alla polizia locale, c’è stato per tutto il pomeriggio il personale della Digos in servizio. Il blitz dei manifestanti saliti sulla gru si inserisce in un protesta più ampia che va avanti da tempo, con cortei, presidi e scritte sui muri. La posizione dei due è al vaglio della Digos. Qualora fossero ravvisati reati, verranno denunciati alla Procura. Sul profilo social del "Galipettes occupato" si legge che "dalle alle prime luci di questa mattina due compagni stanno occupando la gru del cantiere del Teatro alla Scala di Milano in solidarietà allo sciopero della fame di Alfredo, Juan e Ivan contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo. Terremo un presidio fin da ora in sostegno all’azione in piazza della Scala fino a che i compagni non scenderanno. Vi invitiamo a raggiungerci numerosi! La giornata è ancora lunga!".
Alfredo è Alfredo Cospito, condannato per l’attentato all’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, gambizzato il 7 maggio 2012. Juan Antonio Sorroche invece è in carcere per un attentato con due ordigni esplosivi rudimentali nel 2018 alla sede della Lega di Villorba, nel trevigiano. Con loro partecipa allo sciopero della fame anche Ivan Alocco, detenuto in Francia.
Nei giorni scorsi, il 3 novembre, sempre per gli stessi motivi, avevano imbrattato il Tribunale di Genova con scritte e vernice rossa.