ANNA GIORGI
Cronaca

"Non l'ho mai partorita". Ma l’ex diva perde l’ultima guerra contro la figlia

Solemaria Solinas, 78 anni, dopo anni di battaglie per il disconoscimento della maternità, aveva scritto finte lettere di minacce

Marisa e Vittoria Solinas (Roma, 1960)

Milano - Si chiude definitivamente con una archiviazione disposta dal gip Tommaso Perna l’ultima guerra e si spera davvero l’ultima di Solemaria Solinas, 78 anni, ex diva degli anni Sessanta, contro la figlia, oggi quarantenne, che per tutta la vita la cantante e musa ispiratrice di Guttuso, ha osteggiato e tentato di disconoscere. Il racconto della lunga e dolorosa faida familiare comincia dalla fine, dai giorni scorsi quando la donna ha perso l’ennesima battaglia legale per delegittimare la figlia. L’anziana ex miss sosteneva che la figlia le mandasse lettere di minaccia per avere denaro. Una perizia calligrafica e diversi testimoni hanno confermato davanti al pm e poi al giudice che si trattava dell’ennesima perfida invenzione, l’ultima di una serie iniziata negli anni Settanta quando la Solinas partorì la bambina, negando poi di averla mai partorita.

Una vicenda in cui i risvolti giudiziari si sono mescolati a quelli umani. Maria Sole nasce a Genova, città dove la famiglia gestisce un bar. Esordisce nel mondo dello spettacolo nel 1957 partecipando al concorso di Miss Italia. Trasferitasi a Milano, inizia l’attività di attrice sulle orme della sorella Marisa (ha infatti la prima piccola parte in Boccaccio ‘70, film dove debutta come protagonista la sorella), facendosi notare per la bellezza appariscente, che le procura alcuni lavori come modella per pittori dell’Accademia di Brera. La prima "grana" giudiziaria risale al 1987 quando viene coinvolta nella causa giudiziaria legata all’eredità del pittore Renato Guttuso, una causa che proseguirà per otto anni . Nel 1996 torna al centro delle cronache proprio per una causa di disconoscimento legale della maternità intentata verso la figlia. 

Perde la causa e fa appello all’allora presidente della Repubblica Scalfaro. A lui scrive per denunciare il giudice del tribunale di Milano, Laura Cosentini e i tre periti dalla stessa nominati, rei di aver pronunciato uan sentenza a suo sfavore. Nel suo appello la donna chiede che il caso sia rivisto, approfondito e ben vagliato, poggiando questa richiesta sulle molteplici perizie ginecologiche dalle quali appare unanimemente come donna che non ha mai partorito. In otto pagine ricorda tutti i fatti che l’hanno portata alla causa, durata sette anni, di disconoscimento della figlia. Disconoscimento sul quale sarebbe stata d’accordo anche la "figlia" - stando sempre a quanto dichiarato dalla ex miss ai giudici -.

La figlia secondo la versione che la cantante ha cercato di sostenere sarebbe stata partorita in realtà da una prostituta in punto di morte, alla quale lei avrebbe concesso la carta d’identità in cambio di denaro. Lucia (questo il nome della prostituta) sarebbe stata somigliantisima a lei e questo spiegherebbe anche la somiglianza tra la figlia e l’ex modella. In questi anni la donna non ha mai smesso di cercare di cambiare l’esito della sentenza, non accettando una verità processuale che la riconosceva come la madre naturale. Intanto la donna ha proseguito nella sua carriera musicale. Nel 2007 ha pubblicato un album di inediti intitolato "La figlia di Dio". Nel corso degli anni Duemila è stata riscoperta attraverso la rete e la trasmissione radiofonica "Il ruggito del coniglio". Il suo ultimo lavoro discografico, "La Marionetta", è stato pubblicato nel 2018. Di questi giorni l’ultima sua fatica processuale.