GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Smog e mobilità, un altro racconto: "Milano punta su una sola strategia. Ma non basta e il Pm10 lo dimostra"

Enrico Fedrighini, ambientalista di lungo corso, ora consigliere comunale critico con la Giunta di Sala: si incentiva il rinnovo del parco mezzi facendo troppo poco per ridurre il numero di auto che circolano in città.

Smog e mobilità, un altro racconto: "Milano punta su una sola strategia. Ma non basta e il Pm10 lo dimostra"

Smog e mobilità, un altro racconto: "Milano punta su una sola strategia. Ma non basta e il Pm10 lo dimostra"

"Nessuna città europea punta esclusivamente sul rinnovo del parco veicoli circolante come strategia per ridurre lo smog. È invece necessario ridurre il numero dei veicoli in città". Questa, in sintesi, la visione di Enrico Fedrighini a proposito di politiche per la mobilità e l’ambiente. Qui sta la differenza tra quanto il sindaco Giuseppe Sala e la sua Giunta stanno facendo e quanto bisognerebbe fare, almeno secondo l’ambientalista di lungo corso oggi consigliere comunale nel Gruppo Misto dopo essere stato eletto nelle fila della lista dello stesso Sala. Una spina nel fianco dell’amministrazione, lui e Carlo Monguzzi, consigliere comunale di Europa Verde, soprattutto quando si parla di mobilità e ambiente. Il suo è un racconto diverso dello stato dell’aria e delle strade milanesi ma più del muro contro muro, che interessa poco, valgono una premessa e soprattutto alcuni dati. La premessa: "Questa maggioranza è l’unica che può varare provvedimenti di un certo tipo, proprio per questo chiedo più coraggio nelle scelte – spiega Fedrighini –. Scelte più coraggiose significa scelte più efficaci nel raggiungere i risultati. E davanti ai risultati anche le misure in origine indubbiamente impopolari possono trovare consenso". I dati, allora.

"Arpa ha rilevato che il 44% delle emissioni di Pm10 a Milano si deve al traffico privato – spiega Fedrighini –. E il 63% di questo 44% di emissioni è da Pm10 secondario: significa che non si tratta di emissioni allo scarico ma di emissioni dovute all’attrito dei pneumatici, alle frenate, all’asfalto, al rimescolamento delle polveri. La classe ambientale o la tipologia di motorizzazione dei veicoli, in questo senso, contano poco: queste emissioni si devono anche ai veicoli elettrici. Se Milano continua a sforare i parametri europei è perché l’effetto del rinnovo del parco auto sulla qualità dell’aria va esaurendosi e viene controbilanciato da una diminuzione del tutto insufficiente dei veicoli in circolazione. Per questo non possiamo accontentarci di riduzioni degli ingressi in Area B pari appena a qualche punto percentuale". Per capirsi: mercoledì il sindaco ha fatto sapere che gli ingressi di veicoli in Area B nel 2023 e nel primo trimestre del 2024 sono calati del 3% rispetto al 2022. Ma la qualità delle auto che entrano in città è migliorata perché si tratta di auto meno inquinanti che in passato. "Sottolineo – prosegue Fedrighini – che ogni giorno, sempre secondo Arpa, 50mila veicoli entrano in città prima delle 7.30, quindi prima che si accendano le telecamere di Area B".

Area C, allora. In questo caso si tratta di una congestion charge, mentre Area B è una zona a basse emissioni. "Attualmente il 40% delle auto che entrano quotidianamente in città è esentato dal pagamento di Area C: è una percentuale altissima, senza riscontri in altre città europee, e che spiega perché l’indice di congestione in città non cala. Tra l’altro, non essendo tariffate, queste 50mila auto non contribuiscono al potenziamento del trasporto pubblico, al quale sono destinati gli incassi di Area C". Le controproposte, allora: "Bisogna anticipare alle 7 l’accensione delle telecamere di Area B e C – dice Fedrighini –. Quanto ad Area C bisogna seguire l’esempio di Londra: rincarare il ticket di ingresso. A Londra è di 15 sterline e questo ha consentito al sindaco Sadiq Khan di acquistare 400 bus bipiano per i pendolari e per i londinesi e di realizzare 4mila chilometri di piste ciclabili: una scelta in origine impopolare, il rincaro della congestion charge, ma che alla lunga ha pagato, se è vero che Khan è al suo terzo mandato. Qui a Milano il ticket di Area C deve salire a 10 euro, altrimenti non ha alcun effetto disincentivante. In parallelo vanno promosse pratiche come il car pooling assicurando l’ingresso gratuito in città ai veicoli del car pooling, a prescindere dalla classe ambientale, e costruendo, oltre ad una piattaforma per la gestione e l’utilizzo del servizio, anche vere e proprie fermate, come quelle dei mezzi pubblici, in corrispondenza delle quali gli interessati sappiano di poter trovare mezzi condivisi".