
Alcuni di loro lavorano per Sky dal 2003, sono la voce del call center del colosso dell’informazione e intrattenimento con quartier generale italiano a Rogoredo. Da giugno potrebbero rimanere a casa, quando scadrà la commessa con Almaviva che dà lavoro a 310 operatori tra Milano (una cinquantina) e Palermo impiegati nell’assistenza clienti Sky. Ieri si è concluso con una fumata nera l’incontro in videoconferenza tra i sindacati e Sky. "L’azienda non è intenzionata a fare marcia indietro – spiega Stefania Sorrentino, sindacalista della Slc-Cgil – e noi siamo pronti ad avviare iniziative di lotta". Al termine dell’incontro i sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Ugl hanno diffuso una nota spiegando che "l’azienda ha dichiarato che i volumi sono in calo, stanno cambiando il modello adattandolo alla trasformazione digitale" e i canali web hanno ridotto il ricorso all’assistenza telefonica da parte dei clienti. "I lavoratori di Almaviva hanno contribuito al successo dell’azienda – spiegano i sindacati – e non possono essere scaricati con il pretesto di non avere le competenze per affrontare il cambiamento".
A.G.