Il numero dei dipendenti di Palazzo Marino è sceso al minimo storico, 13.272, per gestire servizi che vanno dalle scuole comunali alla polizia locale. A questo si aggiunge il "ritardo ingiustificabile" sulle assunzioni già deliberate che lascia scoperti quasi 700 posti di lavoro. Carenza di organico che apre un nuovo scontro fra sindacati e Comune, dopo la lunga battaglia sulle pause pranzo: le sigle Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Csa hanno riaperto lo stato d’agitazione e si preparano a proteste con un presidio in Consiglio comunale. La mossa arriva dopo l’ultimo incontro sulle politiche occupazionali, in una situazione critica che ha già fatto sentire i suoi effetti su servizi ai cittadini come l’anagrafe e sulla cultura, con la riduzione degli orari in 4 musei civici. Il Comune avrebbe messo sul tavolo 2 milioni di euro per assumere 60-70 lavoratori. I sindacati hanno chiesto l’assunzione immediata di 350 persone, "fabbisogno minimo per l’erogazione dei servizi base". Distanza incolmabile fra le proposte, che ha portato alla rottura delle trattative. "La linea politica del Comune è non investire sul personale e non mantenere le promesse" accusa Orfeo Mastantuono, segretario del Csa.
CronacaSindacati contro Giunta MILANO: "Non assumono più"
Sindacati contro Giunta MILANO: "Non assumono più"
Il numero di dipendenti di Palazzo Marino è sceso al minimo storico, con 700 posti di lavoro scoperti. Sindacati e Comune sono in scontro sull'assunzione di lavoratori: il Comune ha proposto 2 milioni, i sindacati 350 assunzioni. Trattative rotte, servizi ai cittadini ridotti.
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